Formula 1 Malesia, l'incognita del nuovo asfalto. Le attese della Pirelli

Il fondo assicurerà un'abrasività inferiore e minori sobbalzi, l'incognita meteo è come sempre una costante del week end a Sepang

Fabiano Polimeni

26.09.2016 16:47

Tornano sulla scena dopo una lunga assenza e caratterizzeranno sia il Gran Premio di Malesia che il successivo in Giappone. Gomme a mescola dura, media e morbida a Sepang, necessarie per le sfide di un circuito che scarica notevoli forze trasversali sulle coperture, con veloci curvoni in appoggio e cambi di direzione da 250 km/h, come tra curva 5 e 6. Un asfalto che in passato ha portato a rilevare un forte degrado e consumo, oggi da riscoprire, perché è stato posato un nuovo manto sui 5.543 metri di pista. E non è l'unica modifica. Certo è quella che maggiormente impatterà sul comportamento della gomma, ma non va dimenticata la variazione delle pendenze, in particolare sull'ultima curva, poi nuove vie di fuga e cordoli, oltre ai canali di drenaggio. 

La possibilità che si abbatta il classico temporale pomeridiano è tipica di Sepang, dettaglio che lava la pista e modifica il tradizionale depositarsi della gommatura tra venerdì e domenica. Se le tre mescole più dure della gamma Pirelli non si vedevano in azione da Silverstone, era dal GP del Canada che il gommista non obbligava a portare due treni dei set più duri a disposizione per il week end fino alla giornata di gara. Uno stint, domenica, con gomme dure sarà obbligatorio per tutti. Salvo pioggia. 

Le temperature si attendono molto elevate, lo scorso anno si raggiunsero i 35° C nell'aria, le prime previsioni in vista del prossimo week end dicono di un termometro sui 38° C, che potrebbe portare a superare i 61°C registrati sull'asfalto nel 2015, quando si corse a fine marzo. 

Il nuovo asfalto assicurerà un fondo più liscio, con molte meno sconnessioni e anche i livelli di abrasività si attendono nella media, con un valore di 3 su 5 nella scala Pirelli, mentre raggiungono un 4 su 5 sia la voce stress che forze laterali sulle coperture. Non solo curvoni a impegnare le gomme - soprattutto l'anteriore sinistra, quella sottoposta a maggiori sollecitazioni e in grado di limitare maggiormente la durata dello stint - ma anche alcuni punti dai quali ripartire sfruttando la trazione: da curva 2 e da curva 5, poi in uscita da curva 9 e dalla 14. 

La stagione entra nella zona dei verdetti

Quanto alle strategie attese in gara, si vedranno più soste ai box. Due lo scorso anno per Vettel, che partì con gomme medie, le confermò per il secondo stint al giro 17 e passò alle dure al giro 37. Tre fermate per le Mercedes, Hamilton davanti a Rosberg, sul podio ed entrambi ai box con l'ingresso in pista della safety car al terzo giro. 

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