Analisi F1 Malesia: qualifiche "temperate" a Sepang

Analisi F1 Malesia: qualifiche "temperate" a Sepang© sutton-images.com

Non certo la stupenda pole di Hamilton, ma le prestazioni di chi segue potrebbero essere state condizionate dal raffreddamento ambientale

Maurizio Voltini

01.10.2016 14:22

Già record in Q2 a Sepang, Lewis Hamilton ripete il suo "hammer-time" facendo segnare già nel primo tentativo in Q3 un crono (1'32"850) che non solo è il record ufficiale della pista, ma che è talmente veloce che solo rischiando davvero di sbagliare era possibile "limarlo". Infatti Hamilton stesso non ce la fa, sbagliando subito alla prima staccata, nel secondo tentativo. Del resto pure Nico Rosberg ha rischiato nel momento clou delle qualifiche: un errore al primo stint lo relega solo 5°, così nel passaggio finale deve cercare di abbinare la velocità con la sicurezza di riprendere almeno la prima fila, quindi senza errori. Obiettivo raggiunto parzialmente: ottiene sì il secondo crono, ma sbaglia proprio l'ultima curva. Un errore nemmeno troppo leggero e che fa pensare avrebbe forse potuto annullare il distacco da Hamilton, che del resto è stato il primo ad affermare fosse possibile fare qualcosa di più. Un discorso, questo, che non vuole dimostrare nulla di particolare sui due piloti Mercedes - conta quello che si è effettivamente fatto in pista, non ciò che "si sarebbe potuto fare" - se non che facilmente anche in questa gara la partenza risulterà decisiva, come del resto già successo in GP precedenti.

Lo strano orario in cui si sono volute far svolgere le qualifiche della Malesia ha avuto un ruolo non indifferente sul rendimento delle monoposto e delle gomme Pirelli, dato che le temperature dell'asfalto sono calate da 53°C a 38°C rispetto alle FP3: non poco, anzi. Ciò - senza considerare la possibilità di pioggia - risulterà certamente significativo ai fini della gara, che partirà alle ore 15 locali (anziché le 17 di queste qualifiche). Tuttavia pensare che tale fattore possa andare a esclusivo vantaggio della Ferrari sembra quantomeno azzardato, per quanto tutt'altro che impossibile. Diciamo questo perché nelle dichiarazioni post-qualifiche dei ferraristi si è puntato molto sulla possibilità che in gara le cose possano migliorare.

Tuttavia, affermare "tutto dipenderà dal passo gara" (come dichiarato da Vettel dopo le qualifiche) è da un lato un'affermazione incontrovertibile e fin banale, ma dall'altro rivela più una speranza anziché una consapevolezza di avere qualcosa di più da "spendere" nei 56 giri del GP malese. Anche perché in questa occasione, a differenza di altre, nemmeno i long run in prova sono stati entusiasmanti. E in ogni caso il fatto che le Red Bull partano davanti, in seconda fila con le Ferrari in terza, si è già rivelato decisivo in altre prove di questa stagione, anche quando le Ferrari in gara si erano dimostrate più veloci: basti pensare a Barcellona o Hungaroring o Hockenheim, dove il risultato finale non è stato certo favorevole alle Rosse nella lotta con le macchine blu.

Peraltro non si può nemmeno puntare a strategie alternative, visto che in gara tutti sono obbligati ad usare un set di gomme hard e che i top ten partiranno esclusivamente con gomme soft, dopo che la Ferrari ha provato a valutare (rinunciandovi) se fosse possibile affrontare le Q2 con gomme medie. Una strategia che avrebbe consentito di effettuare un solo cambio gomme in gara (da medie a hard) e che probabilmente sarà adottata da Valtteri Bottas. Naturalmente non siamo noi gli strateghi Williams, ma non sarebbe certo la prima volta che il team di Grove punta a risparmiare soste in gara, e anche il fatto di differenziare la tattica rispetto a quella obbligata di Felipe Massa non è certo negativo. Questo in una lotta con la Force India (per il 4° posto fra i costruttori) che sembra ancora del tutto aperta e che potrebbe essere uno degli ingredienti ad aggiungere sapore al GP, visto che Sergio Perez e Nico Hulkenberg sono poco più avanti (in quarta fila) con una sola McLaren di mezzo.

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Per il momento il campione inglese Jenson Button sta onorando la sua 300esima gara, avendo agguantato bene (e non fortunosamente) il passaggio in Q3, e quindi la nona posizione al via, durante le qualifiche. Tutto l'opposto per l'altro campione in squadra con lui: Fernando Alonso partirà ultimo avendo accumulato ben 45 posizioni di penalità in griglia, in conseguenza di sostituzioni multiple di elementi sulla sua power unit. Vedremo se lo spagnolo saprà offrire anche stavolta una delle sue epiche rimonte e se la nuova unità evoluta della Honda lo asseconderà. Come pure vedremo solo direttamente in gara se Haas e Renault concretizzeranno davvero i riscontri in qualifica, e se in caso contrario la Toro Rosso riuscirà ad approfittarne.

GP di Malesia, la griglia di partenza


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