Formula 1 Usa, analisi: un tranquillo venerdì di nervi

Formula 1 Usa, analisi: un tranquillo venerdì di nervi© sutton-images.com

Sempre ad alta tensione la lotta fra Rosberg e Hamilton, ma a mostrare troppa elettricità nelle prime prove ad Austin è stato Vettel

Maurizio Voltini

21.10.2016 23:54

Continua ad Austin la lotta di nervi fra i due contendenti per il titolo mondiale: nella prima sessione svetta Lewis Hamilton per 3 decimi su Nico Rosberg, ma nella seconda l'inglese non riesce a ripetersi (va anzi più piano che in FP1) perdendo troppo nel primo settore. Ovviamente al venerdì non si prendono punti per il campionato, e un singolo errore non deve fare testo più di tanto (specie per Lewis che è sempre molto "sperimentale" nella prima giornata), ma vedremo se ciò si rifletterà in qualifica e in gara. Anche perché Hamilton è stato piuttosto veloce con le gomme medie (le più dure portate dalla Pirelli ad Austin) durante le prove sulla distanza. Inoltre i tempi di Rosberg non sono parsi inarrivabili, finora.

In ogni caso Hamilton si è concentrato su varie prove di partenza, dimostrando così di essere ancora ben focalizzato in questa contesa. Nella quale vedremo piuttosto se riuscirà ad inserirsi pure sabato Daniel Ricciardo, questo venerdì decisamente valido sia nelle simulazioni di qualifica che in quelle di gara, tanto da incunearsi fra le due Mercedes. L'australiano si è ben ripreso dopo il momentaneo sorpasso al mattino da parte di Max Verstappen. Che peraltro è sempre nei dintorni.

Piuttosto, continuando a parlare di nervi come all'inizio, preoccupano quelli di Sebastian Vettel. Dopo quegli errori da "voler fare di più" (quando purtroppo non è possibile) degli scorsi GP, sembra che la necessità di fargli trovare un minimo di serenità sia stata fallita (se mai è stata cercata) nel frattempo. Il ragazzo è molto sensibile e al momento ha solo bisogno che gli si faccia vedere di credere in lui e che deve semplicemente fare ciò di cui è capace, senza strafare. Invece non ci siamo, e non parliamo semplicemente dei riscontri cronometrici e della piccola ma non certo drammatica sbavatura che l'ha tenuto 4° nei tempi pomeridiani.

Sconcertante - e forse rivelatore - è stato piuttosto l'atteggiamento quando, a prove concluse e bandiera a scacchi già ben sventolata, nel rientrare ai box Vettel è stato autore di una "prova di staccata" su Jenson Button, proprio all'uscita di pista. Una manovra che più ancora che azzardata va catalogata come assolutamente inutile e fine a sé stessa, e che l'ha portato ad aggirare il birillo di ingresso pitlane dalla parte sbagliata. Quella cioè dove c'è la riga bianca continua. Per questo episodio, Seb è stato convocato in direzione gara e fortunatamente se l'è cavata con un richiamo ufficiale (il primo dell'anno), ma resta il fatto che sia stato qualcosa di futile ed evitabile. Speriamo che i nervi di Seb non stiano cedendo alle inevitabili difficoltà di stare in un team come quello Ferrari, specie quando non si vince.

La sempre aperta lotta per il quarto posto fra i costruttori vede anche stavolta primeggiare la Force India, soprattutto nella seconda sessione dove piazza Nico Hulkenberg e Sergio Perez subito alle spalle dei team di vertice, mentre la Williams scivola nelle posizioni retrostanti (Valtteri Bottas 14° e Felipe Massa 16°) pur se vittime di qualche problema con la frizione. Bene pure le due McLaren, con Jenson Button riuscito a sopravanzare Fernando Alonso tra 8° e 9° tempo.

Può far sperare la Toro Rosso che Carlos Sainz sia appena fuori dalla top ten, e del resto a Daniil Kvyat 15° sarebbe bastato mezzo decimo per essere alle spalle dello spagnolo. Posizioni fra le quali troviamo pure una Renault (Kevin Magnussen) e una Sauber (Felipe Nasr), a lasciare sempre acceso un lumicino di speranza per queste squadre. Meno bene le Haas, che pure qui dovrebbero cercare di ben figurare davanti al pubblico "di casa", a meno che ciò non porti ad eccessive distrazioni per un team che ha già le sue difficoltà tecniche, e sempre indietro le Manor. Su queste ultime, sembra quasi che la permanenza nel team porti i piloti a rallentare (o a demotivarsi) anziché migliorare: che dire non solo di Esteban Ocon che precede di tre posizioni Pascal Wehrlein in FP2, ma anche di Jordan King che al suo debutto in FP1 finisce davanti al francese di due posti, sennò?

F1 Austin, tutti tempi del venerdì


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi