Formula 1: non si può più "scartare" in frenata

Formula 1: non si può più "scartare" in frenata© sutton-images.com

Saranno messi sotto investigazione i comportamenti in staccata "alla Verstappen", così ha fatto sapere Whiting dopo le proteste dei piloti

Maurizio Voltini

23.10.2016 13:32

Dopo le numerose lamentele dei piloti più "anziani" anche all'ultimo briefing di Austin - in particolare Vettel, Button e Hamilton, ma non solo loro - Charlie Whiting ha deciso di chiarire l'atteggiamento che d'ora in poi verrà tenuto in caso di manovre difensive "alla Verstappen", cioè scartando a staccata già iniziata.

Riferendosi agli articoli 27.5, 27.6 e 27.8 del Regolamento Sportivo sulle manovre potenzialmente pericolose e sui cambi di direzione "anormali" (ma anche su quelli permessi) Whiting ha dunque comunicato ufficialmente che qualsiasi deviazione in fase di frenata tale da costringere altri piloti a manovre "evasive" sarà considerata anormale e pericolosa, e quindi posta sotto investigazione dei commissari, con eventuale penalizzazione a loro scelta fino alla possibilità di squalifica.

Riteniamo che questa sia una decisione equilibrata: "investigare" non significa necessariamente "punire", bensì che le manovre come quelle fatte da Max in Ungheria, Germania, Belgio e Giappone saranno valutate in base alla loro effettiva pericolosità. Finora invece non erano state nemmeno messe sotto analisi, e questo poteva rivelarsi un boomerang: se in un futuro ciò avesse portato ad un incidente drammatico, il pilota "colpevole" avrebbe potuto tranquillamente difendersi sostenendo di aver compiuto una manovra fino a quel momento regolare e permessa. Ora non più.

Per completezza, dobbiamo ugualmente sottolineare come finora Verstappen sia stato comunque molto abile nel compiere questi scarti in staccata con tempistiche incredibilmente eccellenti (a rimarcare un talento di base notevolissimo) nel senso né troppo tardi da risultare in un contatto (come avvenne invece fra Perez e Massa a Montreal) ma nemmeno troppo presto da rendere inefficace la difesa. Va altresì detto che finora aveva contro piloti di provata esperienza come Raikkonen, Rosberg o Hamilton che hanno reagito bene, ma non tutti sono così… E del resto la situazione stava sfuggendo di mano perché altri driver stavano iniziando a comportarsi allo stesso modo (essendo ammesso e non sanzionato, non gli si può dare torto) come ad esempio Sainz all'ultimo GP a Suzuka. Dunque pensiamo che l'azione Fia sia stata positiva.

Allo stesso tempo, dopo le recenti lamentele sui doppiaggi "poco collaborativi", è stato rimarcato che i piloti raggiunti devono lasciare la posizione alla prima occasione possibile (art. 27.9) ma contemporaneamente è stato rivisto e rafforzato il sistema delle "bandiere blu". Ora non ci si affiderà più solo all'esperienza e alla percezione dei commissari di pista, bensì verrà attivato un sistema di avviso via cruscotto (un po' come per le bandiere gialle) che darà un "preallarme" a chi viene doppiato quando chi sta arrivando si trova a meno di 3 secondi di distanza, per poi aggiungere bandiere e un ulteriore messaggio quando il distacco scende a 1 secondo. A quel punto farsi superare senza ostacolare sarà considerato prioritario.


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