Formula 1 Messico, Perez: "Hulkenberg il compagno più forte"

Force India si prepara alla seconda gara di casa, visti gli sponsor messicani. Perez coglie l'occasione per riconoscere i meriti di Nico Hulkenberg

26 ottobre 2016

Nell'attesa di scoprire chi sarà il nuovo compagno di squadra il prossimo anno, tesse le lodi di Nico Hulkenberg. Sergio Perez è reduce da un Gran Premio degli USA difficile, chiuso comunque a punti e si prepara all'appuntamento di casa a Città del Messico, particolarmente caro anche alla Force India, per il supporto finanziario ricevuto dagli sponsor messicani. «Il rapporto con Nico è stato buono e abbiamo sempre raggiunto livelli equivalenti nelle prestazioni in ogni sessione. E' qualcosa di molto importante per la squadra, poiché la fa progredire e questo dimostra i vantaggi di avere due compagni così vicini nelle prestazioni», commenta mentre sullo sfondo circolano diversi nomi di candidati in ottica 2017. Ocon quello più gettonato a Austin, Wehrlein un altro papabile. 

«Credo che in assoluto Nico sia stato il più forte compagno avuto in Formula 1», aggiunge Perez, che nel suo percorso in Formula 1 ha corso solamente accanto a Kobayashi (in Sauber) e Button (in McLaren).

Guardando alla stretta attualità, al Gran Premio del Messico, le premesse sembrano essere delle migliori per fare un buon risultato sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez. Ottavo lo scorso anno, dietro a quella Williams oggi tornata a farsi sotto nel mondiale Costruttori, con un ritardo dalla quarta posizione di soli 8 punti, con i tre top team regolarmente a monopolizzare le prime tre file, dovrebbero essere i primi tra le scuderie di centro gruppo. «Non ho dubbi che l'evento di quest'anno sarà ancora migliore, le aspettative sono enormi dopo il successo del 2015. La pista in sé è splendida, è molto tecnica, con alcune curve insidiose. E' importante non perdere il ritmo e la gestione della macchina è molto complessa», analizza Checo. 

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Come tutti i piloti si attende una forte variazione del grip sull'asfalto: «Non vedo l'ora di provare il fondo, l'anno scorso l'asfalto era completamente nuovo, oggi dovrebbe essere migliorato notevolmente». La particolarità di correre in quota, a 2.250 metri di altitudine, condiziona anzitutto l'assetto, e Hulkenberg aggiunge: «Rende le scelte sull'assetto interessanti. Abbiamo un pacchetto da alto carico sulla macchina ma l'aria più rarefatta porta a un livello di deportanza simile a quello che abbiamo a Monza. La macchina è molto leggera e velocissima sul dritto».

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