Formula 1 Messico, i numeri dell'Hermanos Rodriguez

Formula 1 Messico, i numeri dell'Hermanos Rodriguez© sutton-images.com

Pur con la minor decelerazione media di tutto il campionato, è uno dei circuiti più impegnativi sui freni

27.10.2016 09:18

In teoria potrebbe nuovamente essere gara decisiva per l'assegnazione del titolo, il Gran Premio del Messico. Lo fu nel 1964, quando John Surtees, Graham Hill e Jim Clark arrivarono ancora in lotta a Città del Messico, allora ultimo appuntamento del mondiale, vinto da Surtees. Perché Nico Rosberg possa diventare il secondo pilota a laurearsi campione sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez, servirà la vittoria e il ritiro di Lewis Hamilton. Un successo porterebbe Nico sullo stesso piano - perlomeno in termini statistici - di Clark, Prost e Mansell, tutti capaci di vincere per due volte il GP del Messico. Tre affermazioni a testa, invece, tra le scuderie, per Lotus, McLaren e Williams. 

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E' uno dei tracciati più brevi dell'intero campionato, con i suo 4.304 metri e 16 curve. Ed è anche tra i più impegnativi sull'impianto frenante, dai dati forniti dalla Brembo. La velocità media sul giro è stata di poco superiore ai 190 km/h e la decelerazione media solo di 2.6G, inferiore anche ai 2.7G registrati a Montecarlo. Tuttavia, si spende ben il 26% del tempo sul giro in frenata, fattore che contribuisce a un elevato recupero d'energia. Come per l'aerodinamica e i motori - il turbocompressore è costretto a regimi di rotazione superiori per compensare l'aria meno densa - anche i freni risentono dell'altitudine e del minor raffreddamento garantito al materiale d'attrito. 

La staccata più impegnativa arriva in fondo al rettilineo principale, con 4G di decelerazione e uno spazio di frenata di poco superiore ai 70 metri: il delta tra velocità sul dritto e di inserimento in curva è pari a 263 km/h. Seconda frenata rilevante, quella di curva 12, nella quale si perdono 190 km/h, con una decelerazione di 3.8G, seguita subito dai 3.7G di curva 4. Complessivamente si ricorre al pedale del freno per 12 volte nell'arco del giro, caratterizzato da una percorrenza con il motore in pieno per il 55% del tempo (dati Williams), a fronte di un consumo di carburante pari a 1,41 kg/giro.

Il rettilineo principale è lungo 1.250 metri e permette di raggiungere i 366 km/h (Vettel in gara nel 2015); quanto alle strategie, andranno studiate sulla base dei nuovi livelli di aderenza offerti dall'asfalto e dal comportamento delle gomme supermorbide. La pitlane è lunga 313 metri.

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Ultimo riferimento, il miglior crono realizzato nel week end del rientro del GP del Messico in calendario, dopo 23 anni: Nico Rosberg ottenne la pole in 1'19"480. 


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