F1 Messico, analisi venerdì: Ferrari on the rocks

F1 Messico, analisi venerdì: Ferrari on the rocks© sutton-images.com

No, non perché il freddo preserva di più, ma perché si conferma come con il clima gelido le prestazioni delle monoposto rosse migliorino sensibilmente

Maurizio Voltini

28.10.2016 23:53

Come sempre, è solo venerdì, ma almeno il weekend messicano è iniziato bene per la Ferrari, fin dalle prime prove libere, con il 2° e 3° tempo, ma ancor di più nella sessione pomeridiana dove Sebastian Vettel è stato più veloce di Lewis Hamilton anche se per soli 4 millesimi di secondo. Però a parità di mescola (supersoft) e senza sfruttare condizioni migliori o particolari di pista (anzi l'opposto, avendo fatto per primo le simulazioni di qualifica). Probabilmente Seb è stato più accorto nel cercare di scaldare progressivamente i pneumatici, mentre Lewis ha solo cercato di rilanciarsi in un secondo giro in cui ha limato il crono precedente giusto di 9 millesimi.

Tutto ciò perché le temperature ambientali sulla pista Hermanos Rodriguez sono state decisamente basse, passando dai 12°C del mattino ai 16°C del pomeriggio. Una situazione, quella del clima freddo, nella quale la Ferrari è riuscita anche stavolta a ottenere il meglio dalla propria monoposto, considerando che pure Kimi Raikkonen non è chissà dove, 4° a 34 ms da Nico Rosberg. Sicuramente è solo l'inizio, ma c'è da pensare che la lotta possa continuare, anche se è difficile valutare le prove alla distanza per via del traffico avuto spesso in pista (anche perché più corta della media). Lotta magari favorita da un'eccessiva prudenza da parte di Mercedes nel voler evitare altre esplosioni di motore nella sfida mondiale fra i suoi due piloti. Ma vedremo se questo atteggiamento "sopravviverà" alla possibilità di lasciar vincere qualcun altro…

Meno in forma del solito le Red Bull, con Daniel Ricciardo 5° e Max Verstappen 7°. A parte i problemi di raffreddamento freni del mattino con l'olandese, sembra che la rarefazione dell'aria non permetta all'aerodinamica delle RB12 di lavorare al meglio e manifestare tutta la sua indubbia efficienza. Il problema è che mentre gli altri hanno recuperato qualcosa aumentando l'assetto "a picchiare" (racke) delle monoposto, la Red Bull era già al limite sotto questo aspetto. In più sembra non abbia trovato il bilanciamento e restano certi limiti in potenza massima quando l'aria meno densa non fa che limitarla.

Problemi che a quanto pare non hanno colpito la Force India, che con Nico Hulkenberg ha ottenuto un 6° tempo che ha ancor più dell'incredibile considerando che in questo turno la squadra anglo-indiana non ha nemmeno montato le gomme supersoft e quindi ha ottenuto i crono con le soft, con distacco ben inferiore a quello che teoricamente sarebbe il gap fra le due mescole: 126 ms da Ricciardo e 784 dal vertice. Peraltro Valtteri Bottas non è lontanissimo (10 ms da Verstappen e 55 da Hulkenberg) per la lotta sempre aperta Williams vs. Force India, ma con le supersoft.

Per niente male al momento le Toro Rosso, con Carlos Sainz e Daniil Kvyat rispettivamente 9° e 11° ad alternarsi con le McLaren di Fernando Alonso e Jenson Button, 10° e 12°. Due team che potrebbero dare anche stavolta delle belle soddisfazioni ai loro simpatizzanti e agli appassionati in genere. Come pure la Renault sta nuovamente allontanandosi dalla coda e anche Pascal Wehrlein ha stupito con il 17° crono. Decisamente male invece le Haas, che hanno avuto anche stavolta diversi problemi (anche all'apparato elettrico) condannando Esteban Gutierrez all'ultimo posto e Romain Grosjean appena due posizioni più su, dopo aver effettuato molti meno giri di tutti al pomeriggio: era perfino andato via dai box quando è stato richiamato al volante perché avevano risolto quasi inaspettatamente il problema…

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