Formula 1 Messico, Vettel penalizzato per la manovra su Ricciardo

Formula 1 Messico, Vettel penalizzato per la manovra su Ricciardo

Il tedesco Ferrari subisce una penalità di 10 secondi e cede il terzo posto a Ricciardo, che subito dopo la gara lo ha attaccato duramente

Alberto Sabbatini

31.10.2016 01:31

Il podio tanto sudato in gara da Vettel è clamorosamente svanito tre ore dopo la fine della gara. Tanto ci è voluto ai commissari per decidere di affibbiare 10 secondi di penalità al ferrarista "per guida pericolosa o irregolare", che lo retrocedono da 3° a 5°. A 27”313 da Hamilton invece che 17”3 come era giunto in pista. Quindi Ricciardo ottiene il podio e Verstappen che era stato penalizzato di 5” per la manovra su Vettel, lo riscavalca perché alla fine è a 21”323 dal primo.

Che ci fosse un procedimento in corso dei commissari si era capito subito a fine gara, quando Ricciardo, di solito pacato e sorridente, è sbottato accusando a caldo Vettel di scorrettezze

L’episodio risale al 69° giro: Ricciardo ha messo sotto accusa la manovra difensiva con cui Vettel lo ha chiuso in una curva a sinistra mantenendosi davanti alla Red Bull. “Critichiamo tutti quanti Verstappen per le sue manovre e Vettel ha fatto lo stesso con me oggi!”, ha detto. 

Lì per lì era sembrato un duello epico, rude, ma corretto ed entro i limiti. Da manuale della guida. Dove due grandi campioni si confrontano, entrano in lieve collisione ostacolarsi spalla a spalla ma senza danneggiarsi. E soprattutto senza che uno dei due rovini la corsa dell’altro. 

Invece Ricciardo ha criticato fin dal primo istante la manovra difensiva di Vettel, accusandolo di aver cambiato traiettoria in frenata. “Seb mi aveva lasciato un po’ di spazio e io mi sono buttato dentro. Sono tre anni che sorpasso in questo modo, e ha sempre funzionato (la famosa “mossa” di Ricciardo con scarto all’ultimo per uscire di traiettoria, ndr). Ma Vettel ha girato verso di me quando ero in frenata e questo non è giusto. Per tutto l’anno tutti erano furiosi contro Verstappen per questo modo di difendersi e Seb ha fatto lo stesso con me oggi”.

È vero che Vettel ha impercettibilmente cambiato direzione spostandosi un po’ a sinistra in frenata, ma è anche vero che aveva lasciato tutto lo spazio a Ricciardo per entrare. L’australiano è arrivato solo a metà altezza della Ferrari (la sua ruota era all’altezza della pancia della Rossa). Però a sua scusante c’è da dire che davanti aveva Verstappen a pochi metri e non poteva restare troppo all'esterno col rischio di tamponare la Red Bull n.33. Ma di questo i commissari non hanno tenuto conto.

Il paradosso è che il comportamento che ha provocato la punizione di Vettel è quello che ha sempre praticato Verstappen in diversi Gran Premi e che non è mai stato sanzionato prima. Ma al Gp scorso negli Stati Uniti, dopo che i piloti si erano lamentati per l’ennesima volta contro le eccessive manovre difensive di Verstappen, i commissari hanno deciso di cambiare registro. E diventare rigidissimi contro i cambi di traiettoria in frenata. E ironia della sorte, a fare le spese del “giro di vite” è stato proprio Vettel che da Verstappen un giro prima era stato ampiamente “derubato” della posizione. 

Lo sfogo di Ricciardo si può comprendere. L’australiano si era trovato indietro in gara per la scelta del team di sostituirgli le gomme supersoft sotto safety car, al primo giro di gara. Lì Daniel ha montato le bianche medie, pensando di fare tutta la gara senza altre soste con quella mescola. Invece le gomme pian piano si sono degradate eccessivamente e al 50° giro, a 21 dalla fine, l’australiano è dovuto tornare ai box e ha montato un treno di soft. In classifica era precipitato al sesto posto, staccato di 34” dal primo, e soprattutto lontano 20 secondi da Vettel e 25 da Verstappen là davanti. Ma con le gomme morbide girando 1/2 secondi più veloci di tutti gli altri sul giro (suo anche il giro più veloce della gara in 1’21”131) Ricciardo è rapidamente risalito annullando il gap e arrivando negli ultimi tre giri alle spalle di Vettel. Che dopo aver perso tempo nel duello con Verstappen, era ormai a tiro. Ricciardo ha tentato il sorpasso disperato a tre giri dalla fine in una staccata con curva a sinistra. Vettel lo ha chiuso, le due auto si sono toccate ruota della Red Bull contro fiancata della Ferrari, nessuno dei due ha mollato, ma alla fine urtandosi un po’ sono riusciti a voltare entrambi e a percorrere la curva spintonandosi ma senza buttarsi fuori. E hanno proseguito con Vettel davanti.

È un duello che andrebbe mostrato nei libri di motorsport come esempio di rudezza ma non di scorrettezza. Invece è stato penalizzato con una decisione assurda che sa tanto di vendetta per le offese via radio che Vettel aveva rivolto alla direzione gara della FIA dopo le scorrettezze di Verstappen.

Vettel si è difeso così: "lo rispetto moltissimo Ricciardo e non è bello quando due macchine si toccano. Sapevo che Daniel è piuttosto aggressivo. La sua mossa ci stava, per lui c’era il podio in palio. Abbiamo avuto un contatto, ma niente danni. A mia difesa posso dire che stavo lottando con tutte le forze, ho cercato di lasciargli comunque un minimo di spazio e penso di averlo fatto. Ero anche convinto di aver forato nel contatto perché subito dopo sentivo la macchina strana. Invece niente".


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