Formula 1 Messico, Lauda: Verstappen è una causa persa

Comportamento incorregibile quello di Max e in casa Mercedes non mancano le critiche per gli attacchi su Rosberg senza "cortesie" di sorta 

31.10.2016 ( Aggiornata il 31.10.2016 15:10 )

Il confronto con Vettel è stato quello che ha catalizzato l'attenzione, non è stato però l'unico con Max Verstappen protagonista. Per due volte si è confrontato con Nico Rosberg, alla sua maniera, l'unica che conosce: osando e lottando per conquistare la posizione. L'aggressività mostrata in partenza e, successivamente, al giro 50 nel tentativo di sorpasso disperato in curva 4, con entrata di traverso, sono gli episodi che hanno indispettito Niki Lauda

Rosberg si gioca il mondiale e Toto Wolff avrebbe voluto una condotta di gara più responsabile da Verstappen: «Il modo in cui guida è veramente piacevole, è spietato. Credo che il team gli abbia detto via radio, quando stava riprendendo Nico, di fare una manovra pulita ed è quel che gli avrei detto anch'io. Non fai a ruotate con il leader del campionato a tre gare dalla fine. La squadra gli ha dettato la regola ma, forse, è diverso quando chiudi la visiera in macchina»

Già in passato Niki Lauda ha avuto modo di suggerire una visita psichiatrica a Verstappen, dopo il Gran Premio del Belgio, se l'olandese pensasse davvero di aver ragione sul comportamento tenuto sul rettilineo del Kemmel con Kimi Raikkonen. Max rispose per le rime ai quei commenti, sottolineando come non avrebbe cambiato modo di guidare. I fatti di Città del Messico, in particolare nel confronto con Rosberg, hanno portato nuovamente Lauda a criticare il modo in cui guida Max: «Nico era chiaramente davanti e Verstappen l'ha toccato, sarebbe potuto costargli il campionato e non è accettabile», dice riferendosi al contatto in partenza. 

Messico, un GP di ordinaria follia

«Il suo talento è incredibile, ma rovina tutto con queste azioni stupide. E' stato giusto penalizzarlo, ha un comportamento offensivo che si ripete, Helmut Marko dovrebbe parlargli. Se non guidasse in modo così aggressivo, migliorerebbe come pilota molto di più; non se ne rende conto, crede di fare tutto correttamente ma non è così: deve calmarsi» - aggiunge Niki - «non so da dove gli arrivi quest'arroganza, non lo capisco: è una causa persa. La rabbia degli altri piloti diventa sempre più grande».

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