Brawn e il rischio che corre la F1 nel 2017

Brawn e il rischio che corre la F1 nel 2017© sutton-images.com

Grandi novità regolamentari possono portare a un nuovo dominio, di chi interpreterà al meglio le norme. Aerodinamica cruciale, quanto inciderà sullo spettacolo?

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F.P.

18.11.2016 14:55

Altro che maggior competitività al vertice. E se il 2017 ci restituisse un nuovo dominio? Ancora di Mercedes, forse di altri. Sicuramente di chi saprà leggere tra le righe, interpretare, scovare il dettaglio giusto per guadagnare un gran vantaggio competitivo. E' nella natura delle "rivoluzioni" regolamentari, aprire nuovi scenari, dai quali derivano opportunità da sfruttare. Da una lenta convergenza delle prestazioni, frutto della stabilità regolamentare, si passerà a quello che Ross Brawn vede come un rischio concreto.

«Ci sono assolutamente alcuni aspetti positivi in quel che accadrà nel 2017. La realtà è che più a lungo di mantiene la stabilità regolamentare, più le squadre si avvicinano tra loro e stiamo iniziando a vederlo adesso. Mercedes continua a vincere ma c'è chi inizia a mordere le caviglie e, più tempo con le stesse regole porterebbe a un ulteriore avvicinamento. 

Quando interviene un nuovo regolamento, alcuni lo interpretano meglio di altri e più rapidamente, è quel che ho sempre provato a fare. Quel che potremmo vedere facilmente il prossimo anno è qualcuno che interpreta le norme in un certo modo, va in testa e con un gran vantaggio. Non so chi potrebbe essere, ma potremmo facilmente vedere un team che sparisce davanti»

In un'intervista a Espn, Brawn vede ancora Mercedes naturale favorita, con Red Bull in seconda battuta. E se a cambiare sarà sicuramente l'impegno fisico richiesto ai piloti, fattore che porterà a registrare probabili variazioni di rendimento nell'arco della gara per quanti saranno impreparati alle nuove sfide di velocità in curva superiori, il timore principale di Brawn è sulla possibilità di incrementare realmente lo spettacolo, vista la strada scelta: «Il miglioramento prestazionale sarà in parte fornito dalle gomme, prevalentemente però dai vantaggi aerodinamici e sono sempre preoccupato per quello che sarà il rapporto tra le macchine in pista. Più prestazione si genera per via aerodinamica, più sarà sensibile la monoposto alla scia della macchina davanti. Spero che queste regole non vadano a incidere sulla possibilità delle macchine di correre una contro l'altra».

Nelle scorse settimane, Pat Symonds si è interrogato sulla reale possibilità che il guadagno di tempo sul giro si attesti sui 5". A Barcellona, intesa come tipologia di pista, potrebbe esserci l'incremento maggiore, ma su piste come Monza, secondo il direttore tecnico Williams, i tempi non avranno lo stesso delta tra 2017 e 2016, con tutte le incognite ancora legate al rendimento delle gomme larghe Pirelli e il contributo che assicureranno nell'abbassamento dei tempi sul giro. 

Ross Brawn ammonisce su un punto: «Se tutti dicevano che l'obiettivo era di essere 3" al giro più veloci, allora posso assicurarvi che sarà di 5". Nella quiete di una riunione tutti concordano sui cambiamenti che secondo loro portano a 3" di guadagno al giro, ma dopo un anno gli ingegneri arriveranno a 5"».

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