Fittipaldi ai Caschi d’Oro: "Mercedes dovrebbe chiamare Alonso"

L’Eroe dei due mondi premiato col Casco d’Oro Legend di Autosprint: “Sono sicuro che tra un anno o due Rosberg tornerà. Sarebbe talento sprecato” 

Francesco Colla

09.12.2016 12:17

Un nome una leggenda. Emerson Fittipaldi, Eroe dei due Mondi come Mario Andretti, vincitore del Mondiale di Formula 1 e della 500 Miglia di Indianapolis. Quando "nonno Emmo", accompagnato alla cerimonia dal nipote Enzo, ha calcato il red carpet dei Caschi d’Oro di Autosprint la platea l’ha acclamato con uno scroscio di applausi, spontaneo tributo a uno dei Grandi del motorsport.

Per Fittipaldi si è trattato di un ritorno. Il suo primo Casco d’Oro risale al 1972, anno in cui il brasiliano vinse il titolo con la Lotus battendo Sir Jackie Stewart. Il secondo mondiale sarebbe arrivato nel ’74 con McLaren, cui sarebbero seguiti, anni dopo, i trionfi americani. 

Il campione di origini italiane ha brevemente ripercorso le emozioni dell’epoca: «Il giorno più speciale fu la mia prima vittoria a Monza. Il mio sogno era sempre stato quello di essere un pilota di Formula 1 e nella mia carriera ho avuto la fortuna di avere belle squadre, ottimi meccanici, e di arrivare fino a Indianapolis. Quando ho vinto ho pensato “grazie a Dio che sono qua, grazie di questa grande fortuna”».

Gloria, allori, una rande "famiglia da corsa" ma anche un matrimonio mancato. Quello con la Rossa: «La Ferrari è sempre stata un mio sogno. Come di Ayrton. Ho avuto due opportunità di guidare la Ferrari ma non era il momento giusto, non potevo rescindere il contratto. Era difficile dire di no al commendatore (Enzo Ferrari, Ndr) ma non avevo la possibilità. Però due anni fa ho pilotato una Ferrari alla 6 Ore di San Paolo (Una 458 Italia del team AF Corse, Ndr) e ho realizzato il mio sogno».

Passando al presente Emmo non poteva esimersi dal dire la sua sul ritiro di Rosberg, salito per primo sul palco dove ha spiegato le regioni del suo addio: «Io sono sicuro che Nico, come il papà Keke, tra un anno o due tornerà. Magari non in Formula 1 ma tornerà a guidare. Sarebbe uno spreco di talento a soli 31 anni: deve ritornare». E nessun dubbio su chi dovrebbe essere il suo sostituto in Mercedes: «Se fossi Toto Wolff chiamerei subito Fernando Alonso». Per un monarca che abdica, giovani pretendenti al trono incalzano: «Mi piace molto Max Verstappen, che va velocissimo e ha la stoffa del campione del mondo»


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