Mosley: "La F1 ha imboccato la strada sbagliata"

Mosley: "La F1 ha imboccato la strada sbagliata"© sutton-images.com

Escalation delle prestazioni, troppa aerodinamica, l'ex presidente non è convinto del corso 2017. E su Ecclestone dice: Liberty ha sbagliato a non tenerlo

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Fabiano Polimeni

06.02.2017 12:30

Per la prima volta nella storia recente la Formula 1 ha scelto una strada opposta, in materia regolamentare, rispetto a quanto ha caratterizzato la fase post-1994. Anziché limitare l'escalation delle prestazioni, si è imboccata la via di un incremento radicale della velocità. Monoposto che oggi possono considerarsi straordinariamente sicure, ma l'assunto "velocità superiore, rischio maggiore" è ovvio. Max Mosley non è d'accordo con il corso tecnico delineato sin dal 2015.

«La mia personale opinione è che si sia intrapresa una strada sbagliata. Io avrei scelto di ridurre l'aerodinamica e, forse, incrementare l'aderenza meccanica. Stabilire deliberatamente di rendere le macchine più veloci è qualcosa sulla quale interrogarsi, perché le regole degli ultimi 40 o 50 anni introdotte dalla FIA sono andate nella direzione di rendere le macchine più lente o più sicure, perché la velocità è sinonimo ovviamente di pericolo».

Ai circuiti sono stati richiesti diffusi adeguamenti per garantire la sicurezza a fronte di monoposto attese fino a 40 km/h più veloci in curva, significa lavorare al riposizionamento delle barriere, ripensare le vie di fuga dove possibile. Poi c'è il fattore della spettacolarità delle gare, tutto da verificare, anzitutto in quella che sarà la capacità di seguirsi da vicino di due monoposto e l'influenza che avrà sull'aerodinamica correre in "aria sporca".

Intervistato da ITV, l'ex presidente della FIA si è dimostrato scettico anche sulla decisione di Liberty Media di fare a meno dell'esperienza di Bernie Ecclestone. Ha costruito una rete di rapporti personali tale da rendere possibili negoziati e accordi con paesi, governanti e regnanti, convinti a firmare un impegno per ospitare la Formula 1 più dal carisma Ecclestone che dall'effettivo appeal del Circus. Sull'ultimo numero di Autosprint, l'interrogativo: Carey saprà fare altrettanto? «Potrebbe essere difficile per Liberty Media. Ecclestone si è dimostrato brillante nel rapportarsi con i promoters e gli organizzatori e l'intera struttura del campionato. Per chi è "nuovo" nel giro potrebbe essere difficile arrivare senza avere tutte le relazioni personali.

Fosse dipeso da me, l'avrei tenuto per curare gli affari in cui è chiaramente molto abile e mi sarei concentrato sul realizzare quanto non è stato fatto finora, come la televisione interattiva, la realtà virtuale, i social media, internet e tutto il resto. Sono cose trascurate in Formula 1 e quel tipo di aspetti che Liberty Media probabilmente sarà molto in gamba a gestire».

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Una gestione da verificare sul campo. E se da un lato c'è un Jean Todt che non vede l'esigenza di cambiare l'attuale format del week end di gara, in assenza di una soluzione chiaramente migliore rispetto alle tre giornate in pista e il venerdì dedicato alle due sessioni di prove libere, per Mosley, Formula One Group «dovrebbe conservare una visione molto aperta sul format dei gran premi. Non perché qualcosa ha rappresentato un successo non può essere migliorata. E' difficile dire se abbiano sottovalutato i compiti che li attendono, potrebbero essere brillanti e programmato tutto, oppure, potrebbero scoprire che sarà più difficile di quanto pensato».

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