Brawn: "Sogno un GP extra-campionato"

L'idea del nuovo direttore sportivo è di poter testare "sul campo" soluzioni alternative prima della loro introduzione
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Fabiano Polimeni

01.03.2017 09:14

Le presentazioni delle nuove monoposto, l'attualità dei primi riscontri in pista, dopo un inverno trascorso a dissertare sui massimi sistemi, gli aspetti politici della Formula 1, l'avvento di Liberty Media nuovo padrone del Circus, l'attenzione è tornata su macchine e piloti, tecnica e sensazioni. Tra coloro i quali hanno fatto un salto a Barcellona c'è anche Ross Brawn, direttore generale incaricato di sovrintendere gli aspetti sportivi e braccio destro di Chase Carey. Intervistato da Sky Sports, è tornato sulla possibilità di cambiare il format classico dei week end di gara.

Il presidente della FIA Jean Todt non ritiene la modifica del programma ripartito su tre giorni una priorità, tanto più senza un'alternativa che apporti un beneficio evidente. Intervenire sulla materia è aspetto delicato, basta evocare quanto accadde lo scorso anno in occasione del nuovo sistema di qualifica a eliminazione continua per capire quale rischio di corra. Così, un'idea interessante e, aggiungiamo, potrebbe essere l'occasione per riempire il vuoto assoluto che tra dicembre e febbraio avvolge la Formula 1.

«Quando cambieremo  il format del week end di gara dovremo essere assolutamente certi di scegliere quello giusto. Sogno una gara extra-campionato una volta l'anno, così da poter provare diversi format in quell'occasione. Una gara non valida per il campionato ci consentirebbe di variare il format e provare qualcosa di diverso e migliorarlo. Non ci si può assumere il rischio di cambiare in una gara del mondiale senza centrare quello giusto», ha spiegato Brawn. Gare più corte, cancellazione di un turno di libere al venerdì, gran premi suddivisi in gara-1 e gara-2, le visioni su come modificare il programma di un week end di gara sono molteplici.

Al di là del "come" gareggiare, Brawn è tornato a commentare la possibilità di livellare le prestazioni per avere gran premi più incerti e combattuti. «A esser sincero, il mio obiettivo per 30 anni non è stato di avere gare ravvicinate, piuttosto di competere a un livello tale da non poter essere battuto da nessuno.

Adesso, però, sono un bracconiere che è diventato guardiacaccia perché la mia priorità è avere gare più combattute! Ma non dobbiamo ottenerle in modo artificiale e non dobbiamo penalizzare un team perché stanno compiendo un lavoro eccezionale. Qualcuno ha suggerito che se un team è vincente, dovrebbe avere lo sviluppo congelato finché gli altri non recuperano. I tifosi sarebbero disillusi da tutto ciò».

I test di Barcellona, intanto, hanno restituito un primo cambio di visione e una maggiore apertura verso il pubblico e le nuove piattaforme di comunicazione, con minori restrizioni sulle riprese dal circuito e la loro diffusione, approccio che ha consentito di vivere al meglio i primi chilometri in pista dalla prospettiva dei vari team, con brevi clip video ad accompagnare numeri, tempi e soluzioni tecniche. Anche questo rappresenta un cambio di passo rispetto alla gestione Ecclestone.

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