Vettel: "Lo stop non mi preoccupa ma tanto lavoro da fare"

Vettel: "Lo stop non mi preoccupa ma tanto lavoro da fare"© sutton-images.com

Conclusa la prima sessione di test con la Ferrari SF70H, Sebastian racconta le sensazioni avute al volante e minimizza lo stop nel finale della terza giornata

Fabiano Polimeni

02.03.2017 08:58

Silenzio, parla Vettel. Due giornate di test a Barcellona hanno assicurato chilometraggio buono e prime sensazioni sulla monoposto 2017, quel che del resto si va a cercare nelle uscite iniziali. Ci sono anche i tempi, competitivi, ma contano relativamente in questa fase. Sarà importante confermarsi il 25 marzo, quando varrà la posizione in griglia. Sergio Marchionne si è detto ottimista, Vettel che Ferrari ha ritrovato nella SF70H?

«L'idea è che queste monoposto, in conseguenza dei nuovi regolamenti, sono molto diverse dall’anno scorso. Nell’aspetto e nel modo di guidarle. Più o meno siamo ai livelli di prestazione di dieci anni fa, con tanto carico aerodinamico ma anche con parecchio peso in più. Sono anche più ‘fisiche’, a fine giornata si sente la fatica, ma questo è normale alla prima uscita dopo la pausa invernale. Diverse anche le gomme, che sono più costanti nel rendimento. Più o meno abbiamo visto quello che ci aspettavamo: macchine più veloci in curva e più lente in rettilineo, per via della resistenza aerodinamica. Ma anche tanto divertenti da guidare».

Il contachilometri della SF70H numero 5 dice 1.247 km tra lunedì e mercoledì, accompagnati da un intoppo nel finale dell'ultima giornata, che non preoccupa tuttavia il tedesco. I giri accumulati? «Tanti, ma mai abbastanza. E’ a questo che servono i test, a farsi un’idea. Lo stop alla fine non mi preoccupa: stavamo provando qualcosa che non ha funzionato, tutto qui».

I test invernali come naturale punto di partenza, sarà cruciale esaminare i dati in possesso e progredire di conseguenza, perché quest'anno più che mai sarà importante il tasso di crescita di gran premio in gran premio. «E' troppo presto per capire il potenziale a disposizione: abbiamo lavorato concentrati sul nostro programma, senza guardare minimamente quello che facevano gli altri team.  Per tutto l’inverno ci siamo preparati in modo da arrivare qui nella migliore forma possibile. Ma mancano quasi quattro settimane alla prima gara è c’è ancora tanto lavoro da fare, tante cose nel programma».

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Minimizza l'importanza dei tempi - «alla fine tutti guardano a un singolo crono, ma è più importante cosa accade nell'arco dell'intera giornata per cui sono difficili da leggere» - mentre le impressioni avute dalle nuove caratteristiche tecniche sono positive: «E' migliore la frenata, in curva, hai più aderenza e nel lento, dove il carico aerodinamico è meno grande, hai più grip dalle gomme. E' più o meno come un'aspirina, sistema ogni cosa. E' difficile fare confronti con il 2016, c'è una bestia diversa». Previsioni su cosa attendersi? Meglio non farne e, dopotutto, Seb ricorda: «Non ho la palla di cristallo, ne ho altre due, ma non dicono molto...».


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