Toro Rosso e gli inconvenienti di gioventù del motore Renault

I problemi al motore Renault hanno rallentato il programma. Serve migliorare, ma non è tempo di allarmi secondo Carlos Sainz

Fabiano Polimeni

2 marzo 2017

Il chilometraggio di Ferrari e Mercedes resta un miraggio per molti, rallentati da vicissitudini tecniche di vario tipo. E nel box Toro Rosso si è alle prese con gli inconvenienti di gioventù della power unit Renault, un progetto tutto nuovo per provare a chiudere il gap dai battistrada. Due sostituzioni necessarie tra mercoledì e giovedì, oggi Kvyat ha effettuato appena un giro al mattino, nella sessione dedicata alle prove sul bagnato, mercoledì una trentina di passaggi per il russo e altrettanti per Sainz, prima di dover interrompere il run.

«Sapevamo sarebbe stato stato un primo test duro, specialmente perché il motore è totalmente nuovo ed è quasi come partire da zero: era ovvio che non sarebbe stato semplice», le parole del pilota spagnolo, con 83 giri messi insieme tra la prima e terza giornata al Montmelò.

«Ovviamente ci sarebbe piaciuto fare più giri ma dobbiamo dargli tempo. Hanno realizzato un motore completamente nuovo sul quale prevedono un buon incremento di potenza, pertanto finché sarà garantita questa potenza alla prima gara non mi lamenterò». Sainz impressionato dall'affidabilità di Mercedes e Ferrari non appena hanno messo le ruote in pista ed è nella tenuta della power unit che individua il primo fattore da garantire: «E' l'obiettivo principale, credo che siano i primi a sapere come l'ampio margine di miglioramento adesso sia in quel settore. Non metterò pressione su nessuno, sanno già che abbiamo bisogno di lavorare e iniziare ad accumulare giri».

La Toro Rosso STR12 è stata tra le poche monoposto ad aver catturato l'attenzione di Adrian Newey, specialmente per l'interpretazione data dello schema sospensivo anteriore, allineata a Mercedes. Si aspettava di poter mettere un po' più alla frusta la monoposto mercoledì, Sainz, ma il programma è stato fortemente ridimensionato: «Ci siamo fermati quando stavamo iniziando ad avere un po' di ritmo ed è un peccato. Era il primo giorno in cui avremmo dovuto spingere un po' di più e non ci siamo riusciti. Finché non potrò fare stint lunghi, da 10-15 giri almeno, per capire come degradano le gomme, non potrò spingere  al limite».


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