McLaren, dopo i test Boullier si affida a “preghiere e candele”

Eric Boullier commenta i deludenti test di Barcellona: “Non abbiamo mai nascosto nulla ad Alonso. La situazione è migliore rispetto al 2016 ma inferiore alle aspettative”. E per l’Australia “Preghiere, candele e duro lavoro”

Presente in

Francesco Colla

05.03.2017 15:38

Nuova monoposto, nuova livrea, nuovo nome e anche un nuovo pilota. Ma anche nuovi problemi. Tra i team nettamente insoddisfatti della prima sessione di test invernali, c’è sicuramente McLaren. L'inedita MCL32 ha patito un esordio travagliato a causa del motore Honda RA617H, il nuovo V6 turbo che, grazie a un "peso inferiore, a un baricentro più basso e a una maggiore potenza", avrebbe dovuto contribuire alla rinascita della squadra di Woking e a riportare in alto lo scalpitante Fernando Alonso

Invece al momento è già ora di correre ai ripari. McLaren ha dovuto usare tre power unit per completare 968 km in quattro giorni. Pochini, se confrontati con i 2597 Mercedes e i 2179 Ferrari. Durante il primo giorno di test, Alonso è stato costretto a tornare ai box dopo un solo giro: facile immaginare la frustrazione dell’asturiano. "L'anno scorso - ha commentato il pilota durante i test - se ti mancavano 20 cavalli lo scorso anno e perdevi 2 o 3 decimi, quest'anno potresti perdere mezzo secondo. Credo che l'importanza di alcuni aspetti tecnici della macchina sia ancor più grande quest'anno, il pilota può compiere miracoli fino a un certo punto, non può fare di più". Tanto che Eric Boullier aveva ammesso “Non era molto felice”

In attesa della seconda tornata al Montmelò, il “racing director” McLaren ha nuovamente vestito i panni di portavoce della squadra e non si è nascosto dietro a un dito, senza tuttavia drammatizzare: “Non voglio evitare la questione ma siamo ancora ai primi giorni di test. Certo eravamo arrivati a Barcellona con aspettative leggermente alte, ma la settimana non è iniziata esattamente come volevamo. Penso che in Giappone debbano lavorare per scoprire perché abbiamo avuto tutti questi problemi. Problemi che non ci aspettavamo assolutamente di avere. E sicuramente nemmeno Honda se li aspettava. E Yusuke Hasegawa, responsabile del programma Honda in F1, si è pubblicamente scusato con i piloti e la squadra, assicurando che il suo team troverà rapidamente le soluzioni. 

Guarda anche

Problemi che la scorsa stagione hanno perseguitato la McLaren, vedi ad esempio Alonso costretto al ritiro davanti al pubblico di casa per un guasto di sistema. Boullier sdrammatizza: “Questi inconvenienti non erano nei piani ma tutto si può sistemare. Non c’è niente di serio, così come non ci sono problemi evidenti nel design della macchina. Ci troviamo in una situazione migliore rispetto al 2016 ma, ad essere onesti, non abbastanza buona per quelle che erano le nostre aspettative e quelle dei fans, dopo tre anni di attesa”

Senza contare le aspettative del già citato Alonso. Il due volte campione del mondo non vince una gara dal 2013, quando correva in Ferrari e lo scorso anno, alla seconda stagione con McLaren ha ottenuto per due volte un 5° posto come miglior piazzamento (Montecarlo e Stati Uniti). E a 35 anni già compiuti rischia di chiudere nell'ombra la sua esperienza nel Circus  “Non stiamo nascondendo nulla - prosegue Boullier -. Ho sempre ribadito che sarà la pista a giudicare. Fernando sa cosa ci siamo detti e sapeva cosa aspettarsi. Potremo tornare in pista con qualcosa all'altezza delle nostre aspettative? Non lo so. Ora dobbiamo indagare cos’è andato storto”

Honda è il più grande produttore di motori al mondo, come mai non riesce a trovare la quadra in Formula 1? “Le nuove power unit sono fondamentali per le performance. In passato se mancavano 30, 40 o 50 cavalli potevi compensare con un buon chassis. Ma qui non parliamo solo di potenza ma di distribuzione, recupero dell’energia, strategia, cose che all’inizio non sapevamo e che abbiamo scoperto lo scorso anno. Ed è per questo che Mercedes è ancora avanti, perché scoprono le cose per primi. Honda è tre anni indietro rispetto a Mercedes, Renault e Ferrari, che hanno iniziato nel 2010, partendo da un programma di Formula 1 preesistente. Nel 2013 Honda ha deciso di tornare in F1 e ha ricominciato da capo. Hanno dovuto ricomprare tutto e trovare le persone giuste. Queste unità sono così complicate che devi procedere passo dopo passo. Purtroppo non ci sono scorciatoie”.

Martedì si torna in pista, il 24 marzo le prime libere del GP d’Australia. La McLaren come si preparerà alla prima gara della stagione? “Con preghiere e candele! – conclude Boullier – Scherzi a parte dobbiamo prepararaci mentalmente a finire questi test: nessuna rottura è benvenuta, quindi testa bassa e lavorare sodo per presentarsi col meglio che abbiamo
 


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi