Raikkonen cauto ma ci crede: "Partiamo da una base più forte"

Raikkonen cauto ma ci crede: "Partiamo da una base più forte"

Il finlandese Ferrari è stato il più veloce nei test invernali di Barcellona: "Ma quanto la macchina sia veloce rispetto alle altre, è veramente troppo presto per dirlo”.

Francesco Colla

11.03.2017 13:04

Anche un anno fa Kimi Raikkonen era stato il più veloce nei test invernali di Barcellona. Poi, però, la stagione non è certo andata bene, nonostante il finlandese Ferrari abbia sempre corso con grande professionalità e impegno. La SF16-H non ha dato i frutti sperati e ora tocca alla SF70H, la monoposto del 70° anniversario Ferrari, riscattare una Scuderia che non vince il titolo da 10 anni esatti, per rimanere in tema di numeri. E l'ultimo campione è stato proprio lui, Iceman, unico in otto giorni a scendere sotto l'1'19.

Per quel che vale, certo. Ma la sensazione è che “la Ferrari c'è”. E anche uno come Raikkonen, sempre restio a sbilanciarsi (e a comunicare in generale), ha commentato:Il feeling con la macchina c’è, ed è la cosa più importante. Siamo stati quasi sempre affidabili in questi test e anche questo è un segno del grande lavoro fatto dalla squadra durante l’inverno. Partiamo da una base più forte rispetto all’anno scorso: ma quanto la macchina sia veloce rispetto alle altre, è veramente troppo presto per dirlo”.

Troppo presto per sbilanciarsi, ovvio, ma tra il cauto ottimismo di Kimi e, ad esempio, la situazione già critica di un Alonso in McLaren ce ne passa. La Ferrari ha percorso un totale di 488 giri, per un totale di 2271 km ma per avere riscontri veri è necessario attendere il responso della pista :”Forse nemmeno Melbourne darà un quadro preciso al 100 per cento della situazione, perché la prima gara è sempre un po’ particolare. Forse bisognerà aspettare la Cina. In ogni caso ringrazio i ragazzi della squadra, perché sono sempre riusciti a intervenire per risolvere i piccoli problemi che proprio i test servono a risolvere”.

Infine un pensiero per John Surtees, il Figlio del vento scomparso ieri a 83 anni e campione del mondo con Ferrari nel'64: “L’ho incontrato un paio di volte, era un tipo ‘easygoing’, con cui era facile andare d’accordo E si capiva che aveva nel sangue la passione per le corse. Sono cose tristi, il mio pensiero va alla sua famiglia”.  


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