Formula 1 Australia, Bottas senza paura: "Non sarò il secondo pilota"

Formula 1 Australia, Bottas senza paura: "Non sarò il secondo pilota"© sutton-images.com
La politica del team lascia libertà di confronto ai piloti, a Valtteri il compito di ottenere prestazioni allineate a Hamilton

F.P.

21.03.2017 14:48

Più che evitare lo status formale sarà importante, per Valtteri Bottas, scansare quello definito dalla pista. Il Gran Premio d'Australia misurerà la distanza dall'unico riferimento che conta, Lewis Hamilton. Ammesso che sia confermata la differenza evocata da Lauda e Marko dopo i test. «Non ho paura di essere il numero 2 in Mercedes. Il team non ha un primo e secondo pilota, spetta a me ottenere i risultati.

So di poter svolgere quello che è il mio compito, ottenere prestazioni in linea con il livello di competitività che dovrebbe avere la monoposto», ha raccontato Valtteri.

«Sono eccitato dallo scontro con Lewis. E' un tre volte campione del mondo e un gran punto di riferimento. Tutti sanno perfettamente quanto sia forte, è grandioso essere suo compagno e spero saremo competitivi in questa nuova era della Formula 1». Un rapporto tra compagni di scuderia sereno, che si aspetta prosegua per tutto l'anno sulla falsariga della collaborazione avuta a Barcellona: «Abbiamo lavorato bene insieme e lo spirito di squadra era buono. Non vedo la ragione per cui non dovrebbe continuare allo stesso modo». Un motivo potrebbe essere una competitività tale da contendere la vittoria da subito, infastidire Hamilton in pista. Nel gioco delle coppie è uno degli scenari da tenere d'occhio

Tanto più se si vuole dare credito alle ambizioni di Bottas, in Mercedes per puntare alla vittoria. La prima in carriera, anzitutto; il mondiale, perché no? «Voglio sempre concentrarmi solo sul mio lavoro e farlo in squadra. Se lo faremo alla perfezione, se io farò il mio lavoro alla perfezione potrò essere in lotta per il campionato. L'obiettivo è di iniziare bene la stagione e ottenere subito i risultati per poi proseguire».

Ha effettuato più giri di chiunque altro nei test invernali. Una necessità, anzitutto. E ha dato i propri frutti: «Sui long run e sugli stint corti, soprattutto sul finire dei test, ho iniziato a sentirmi sempre più a mio agio. Finora, da quanto visto, sembra che siamo tutti piuttosto ravvicinati, ma si è trattato solo di test. Personalmente sento che i miei miglioramenti saranno grandi quest'anno, ogni istante passato in macchina mi trovo sempre meglio».

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