Analisi F1 Cina: sarà lotta senza quartiere anche in gara

Gran pole di Hamilton, ma Vettel e Bottas gli tengono il fiato sul collo. La competizione tra Mercedes e Ferrari porta a staccare le altre squadre

Maurizio Voltini

08.04.2017 12:14

Seconda pole position stagionale e sesta consecutiva per Lewis Hamilton, a Shanghai, ma la conferma del pilota Mercedes come "mostro delle qualifiche" non ha tolto emozione a quelle cinesi, anzi. Le Ferrari hanno sempre tenuto il fiato sul collo in tutte le fasi, costringendo Lewis a dare il massimo come lui sa fare nel giro da pole, che già di per sé è stato un bel vedere per gli appassionati del pilotaggio. Dunque nemmeno i "battuti" sono stati tanto da meno: sono a meno di 2 decimi (e con 1 solo millesimo fra loro) sia Sebastian Vettel sia Valtteri Bottas, risultato che proprio in virtù del gigantismo di Hamilton in qualifica è degno di lode per entrambi e fa ben sperare per la gara.

Certo, c'è previsione di pioggia per il GP della Cina, ma anche se restasse asciutto diremmo che, dopo tali premesse in qualifica, la competizione si prospetta accanita e spettacolare "a prescindere". In più siamo curiosi di vedere che effetto potrebbe avere, per l'indubbia grande autostima (tanto da sfociare nell'arroganza, peraltro giustificata) di Hamilton, il fatto che Niki Lauda abbia dichiarato di avere scommesso 10 euro sulla pole di Vettel. Storicamente, a campioni del calibro di Lewis può succedere che simili "dettagli" vadano a minare la fiducia che hanno nella squadra (che vogliono incondizionatamente per sé) con qualche risvolto psicologico di troppo.

Tornando a Vettel e alla Ferrari, questi 2 decimi dopo i 3 rimediati (si fa per dire) in Australia, segnano la conferma della competitività "reale" della SF70H rispetto alla W08. Pur se, volendo essere pignoli all'eccesso, ci sarebbe da aspettare un GP con prove libere "intere", a ulteriore conferma. In ogni caso anche il 4° tempo di Kimi Raikkonen va interpretato come un segnale positivo: i suoi 0"462 di ritardo vanno infatti valutati anche alla luce del fatto che il finlandese non si è proprio "trovato" con le gomme in Q3 (fatto che i tecnici Ferrari stanno analizzando per scoprirne i motivi) e dunque non devono essere considerati esagerati, almeno a livello di potenzialità.

Consideriamo del resto che tutti gli altri sono decisamente lontani, al momento: 1 secondo abbondante di distacco per Red Bull, quasi 2 per Williams e Renault. Il 5° tempo a 1"3 di Daniel Ricciardo conferma che la sua squadra aveva davvero un bisogno estremo di provare, venerdì, per recuperare. E dà comunque poca soddisfazione al team austriaco di Milton Keynes, perché occorre considerare che problemi nel software gestionale hanno impedito a Max Verstappen di superare il primo scoglio delle qualifiche, il passaggio delle Q1. La squadra è stata piuttosto sfortunata nelle qualifiche, in questo 2017, ma quel che conta è sa saprà trovare competitività non appena avrà l'occasione di testare a fondo le novità tecniche già programmate.

Il 6° posto di Felipe Massa conferma il suo buon momento atletico, e il 10° di Lance Stroll testimonia quello generale della Williams, oltre al suo progressivo aumento di esperienza. Ottimo il 7° di Nico Hulkenberg, che dimostra una volta di più le qualità del pilota tedesco, ma anche quanto sia ben riposta la fiducia nel progetto Renault da parte di Jolyon Palmer, e di conseguenza però anche il disappunto del britannico, "bloccato" in Q1 dalle bandiere gialle esposte per via dell'incidente di Giovinazzi, per le quali è stato inoltre sanzionato con 5 posti (teorici) in griglia e 3 punti-licenza per non aver rallentato abbastanza.

Passiamo così al nostro, di motivo di disappunto: Antonio Giovinazzi si è fatto sorprendere dalla reazione della Sauber quando ha messo le ruote oltre il cordolo esterno dell'ultima curva (un punto critico che ha messo in difficoltà molti piloti), andando a sbattere sul lato opposto. Il lato sinistro della monoposto è andato distrutto (vedremo se anche il cambio ha sofferto) e così non c'è stato modo di partecipare alle Q2, che pure Antonio aveva guadagnato già con il crono precedente. È il primo vero sbaglio di Giovinazzi in F1, ci può stare nella ricerca del limite di una macchina sulla quale è costretto a forzare in modo troppo rapido (anche lui ha sofferto della mancanza di prove al venerdì) quando è un pilota che finora ha fatto della progressione la sua forza.

L'ottavo tempo di Sergio Perez può rivelare che la Force India stia ritrovando la strada della competitività, pur se i problemi di Esteban Ocon non permettono una controprova. La Toro Rosso è sempre sul filo della top ten, dove stavolta è entrata solo con Daniil Kvyat mentre Carlos Sainz ne è stato fuori per soli 6 centesimi. Subito dietro la Haas e la McLaren: la squadra americana con Kevin Magnussen perché anche Romain Grosjean è stato frenato dalle bandiere gialle in Q1 (e anche lui penalizzato come Palmer); quella motorizzata Honda con Fernando Alonso dopo alcune noie per Stoffel Vandoorne. Subito dietro Marcus Ericsson, al quale sembra abbia fatto bene (dal punto di vista dello stimolo a fare di più) la presenza di Giovinazzi in squadra.

Ora si passa alla gara: i dubbi riguardano le possibili condizioni climatiche, ma è stata superata la paura che tutto possa essere bloccato per l'impossibilità di impiegare l'elisoccorso, come successo venerdì. Intanto è previsto ci sia più vento, a disperdere la nebbia/smog di Shanghai; inoltre è stato organizzato in modo differente l'eventuale trasporto stradale in ambulanza. Da un lato si pensa di utilizzare un ospedale più vicino (a 5 km anziché 40) che però manca di assistenza neurologica; inoltre è stato garantito l'aiuto della polizia locale, che bloccherà il traffico in caso di necessità, in modo da garantire un ricovero in 20 minuti come richiesto dai regolamenti di sicurezza.


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