Il circuito di Sochi tra curva 3, staccate forti e basso degrado

Il circuito di Sochi tra curva 3, staccate forti e basso degrado
Alta probabilità di strategie a una sola sosta e frenate decise rendono molto forte e penalizzante il rischio di spiattellare le gomme sul tracciato del Mar Nero

Maurizio Voltini

27.04.2017 ( Aggiornata il 27.04.2017 23:45 )

Quello che si trova a una trentina di chilometri da Sochi ed è stato ricavato tra le strade di collegamento dei quartieri olimpici, rimasti inutilizzati dopo le Olimpiadi Invernali del 2014, è un tracciato semipermanente di 5.848 metri che in gara verrà percorso per 53 volte. Oltre alla localizzazione non lontano dalle rive del Mar Nero, a caratterizzare questo circuito piuttosto tecnico è soprattutto (ma non solo) la nota curva 3 sinistrorsa che si percorre in continua accelerazione, a pieno gas dopo essere usciti dalla ben più stretta curva 2. D'altra parte quest'ultima presenta all'approccio la staccata più impegnativa della pista, la prima dopo il via, assieme all'altra molto forte in corrispondenza di curva 13, dove oltretutto si arriva piuttosto sbilanciati.

Del resto i due allunghi che precedono le staccate citate sono quelli dove è possibile utilizzare il DRS, con "detection point" subito prima delle curve 1 e 10 rispettivamente. Si arriva dunque a queste frenate a oltre 330 orari, per rallentare a 140/120 km/h: due staccate forti che oltre a essere i due punti in cui è più possibile il sorpasso, sono pure quelli in cui è facile arrivare al bloccaggio. Un'eventualità da non sottovalutare, perché il basso degrado che questo fondo ha finora dimostrato porterà quasi sicuramente a tattiche di gara su una sola sosta per il cambio gomme, e di conseguenza "spiattellare" le proprie risulterebbe molto penalizzante in termini di strategia, se si fosse costretti a variare di conseguenza le tempistiche del pit-stop (se non a farne uno in più non programmato).

In ogni caso, pur con un'usura dei pneumatici che risulta tra le più contenute dell'intero campionato, anche per via delle basse temperature ambientali, a risultare più sfruttata è la gomma anteriore destra. E soprattutto all'inizio ci sarà da fare i conti con la superficie sporca della pista, che andrà pulendosi e gommandosi sempre più nel corso del weekend. Saranno inoltre premiate anche qui, più o meno come a Melbourne, le doti di trazione e di frenata delle monoposto, alle quali non si chiederà il massimo carico alare. Rispetto allo scorso anno, la pista non presenta sostanziali novità a parte un incremento dei "bump" all'uscita di curva 2, per scoraggiare i tagli fuoripista: resta comunque l'obbligo, per chi arrivasse "lungo" e oltrepassasse il cordolo esterno di curva 2, di riprendere la pista solo aggirando uno specifico birillo che fa un po' da chicane.


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