Formula 1 Russia, Hamilton non doma la "principessa capricciosa"

Il campione Mercedes chiude le qualifiche col quarto tempo alle spalle delle Ferrari e di Bottas: "Nel terzo settore perdo quasi mezzo secondo"

Francesco Colla

29.04.2017 17:28

La presenza di Lewis Hamilton alle conferenze stampa post qualifiche è da anni come il panettone a Natale. D’obbligo. Ma nel sabato di Sochi è successo l’incredibile: due tute rosse affiancate dall’argento di Bottas a rispondere alle domande dei giornalisti. 

Hamilton ha chiuso le Q3 al quarto posto, alle spalle di Vettel, Raikkonen e del compagno di squadra Bottas, già poleman in Bahrain. A stupire non è tanto la posizione, quanto il distacco: i primi tre piloti sono racchiusi in 95 millesimi, il britannico paga da Vettel un ritardo di 573 ms, quasi tutto accumulato nel terzo settore. D’altronde lo stesso Toto Wolff ha ammesso dopo le libere 3 che la W08 è una “principessa capricciosa” con cui non è semplice sfruttare al meglio le gomme e portarle alla temperatura ottimale. 

The Hammer se n’era già lamentato ieri e oggi era in evidente difficoltà: molto irruento ha chiuso il primo settore col miglior tempo, per poi commettere errori costatigli decimi fondamentali nel terzo settore. E mentre le Ferrari percorrevano l’ultima curva quasi sui binari lui era costretto ad allargarsi ben oltre il cordolo, al pari del collega Bottas, comunque più incisivo di lui come in Bahrain.

Un weekend tormentato, al momento, con la speranza di poter recuperare in gara: “Ieri il passo gara era negativo, sto soffrendo molto col bilanciamento della macchina. Le Ferrari invece sono molto veloci, sia sul passo gara che sul giro secco. Sarà interessante vedere come riusciremo a misurarci. Non abbiamo ancora capito quali sono le nostre difficoltà. Sicuramente il terzo settore è quello più difficile, lì perdevo quasi mezzo secondo. Spero che domani le Ferrari non vadano troppo forte, così potremo competere meglio”. 

“Avere le Ferrari davanti significa che sarà una gara molto dura, anche perché Sochi non è la pista più facile dove inseguire. Ma ci sono lunghi rettilinei dove si può sorpassare” ha concluso il tre volte campione, che rimane comunque una “bestia” estremamente temibile, ancor più pericolosa quando viene chiusa all’angolo. 

 


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