Formula 1 Spagna, prima uscita per le Pirelli dure

Formula 1 Spagna, prima uscita per le Pirelli dure© sutton-images.com

Usura e degrado attesi su valori elevati, forte stress per le gomme dall'asfalto abrasivo e l'alto carico aerodinamico richiesto a Barcellona 

Fabiano Polimeni

09.05.2017 11:56

Due mesi dopo è ancora Barcellona, stesso banco di prova dei test invernali, il più completo in calendario per valutare la bontà di una monoposto. Diverse saranno le condizioni con le quali i team approcciano il Gran Premio di Spagna, pronti ai primi interventi di rilievo da introdurre sulle monoposto, pronti a calcare maggiormente la matita là dove i progetti 2017 si sono mostrati carenti di prestazione. Un lungo rettilineo, curvoni in appoggio sui quali far pesare il carico aerodinamico, un finale che enfatizza le doti di trazione. Sono gli ingredienti principali di un giro sul Circuit de Catalunya, dove Pirelli propone per la prima volta quest'anno le gomme di mescola dura. 

Daniel Ricciardo ha anticipato quello che già durante i test era emerso come un sentire comune dei piloti: semplicemente troppo dure le hard alla luce delle modifiche concettuali apportate alle coperture 2017. Dovrebbero rivestire un ruolo marginale nel week end alle porte. Un anno fa la stragrande maggioranza dei piloti puntò su gomme morbide e medie per impostare una strategia a due o tre pit-stop. Vincente la prima, con l'alternanza di morbide-medie-medie sui tre stint del gran premio. Le aspettative quest'anno sono di un GP con più di una sosta ai box.

La quinta gara del mondiale vuol dire anche l'ultima nella quale è il gommista a ripartire la disponibilità di set tra le tre mescole: 7 treni di morbide, 4 di medie e 2 di dure. Dal Gran Premio di Monaco le scuderie torneranno a scegliere liberamente come allocare i 10 treni dei 13 riconosciuti in un week end di gara. 

«Sebbene Barcellona sia un tracciato molto noto, le evoluzioni aerodinamiche delle vetture, ottenute con gli ultimi upgrade portati dalle squadre in Spagna, si tradurranno in un aumento non solo delle prestazioni e forse anche del livello di degrado rispetto ai test. Anche le temperature saranno più alte rispetto a quelle viste a febbraio», anticipa Mario Isola. Le previsioni dicono di temperature ambientali intorno ai 20° C, lo scorso anno in gara si corse tra i 20 e 22° C, con l'asfalto tra i 40 e 42° C. Condizioni differenti portano il gommista ad attendere un divario tra mescola morbida e mescola media inferiore al secondo e mezzo registrato durante i test. 

Pista da alto carico aerodinamico, Barcellona si caratterizza per un asfalto particolarmente abrasivo, nella scala Pirelli classificato 4 su 5, al pari dello stress riversato sulle gomme, frutto dei carichi trasversali (e verticali) molto elevati, in particolare su curva 3. L'anteriore sinistra è la copertura più impegnata; elevati i valori di aderenza offerti dal fondo. Una sfida tra le più dure della prima metà di campionato per Pirelli, che ha fissato in 22,5 psi la pressione minima per le gomme anteriori e 20 psi per le posteriori; i valori di camber non potranno andare oltre i -3,50 gradi davanti e -2 gradi dietro. 

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Martedì e marcoledì Pirelli sarà ancora in pista, con Toro Rosso e Renault, per lavorare allo sviluppo delle gomme 2018, due giorni che fa parte del calendario di test garantito dalla FIA e che vedrà impegnate tutte le scuderie durante la stagione, con monoposto 2017 e un programma di lavoro fissato da Pirelli, senza possibilità di intervenire sulle macchine da parte dei team. 

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