F1 Montecarlo, analisi del giovedì: è il momento dei team italiani

F1 Montecarlo, analisi del giovedì: è il momento dei team italiani© sutton-images.com

Con il momentaneo passo indietro della Mercedes, svetta la Ferrari ma si mette splendidamente in mostra anche la Toro Rosso

Maurizio Voltini

25.05.2017 16:54

Se non bisogna mai "leggere troppo" nei risultati delle prove del venerdì, figurarsi quando si disputano al giovedì come capita tradizionalmente a Montecarlo… Ma come ha giustamente specificato Sebastian Vettel, quelle del pomeriggio sono prove molto indicative perché si disputano con le stesse condizioni di qualifiche e gara. Bene per il tedesco che sia così, visto che ha relegato tutti gli altri praticamente a mezzo secondo: Seb è parso particolarmente aggressivo ma anche preciso finora e dunque il suo riscontro è assolutamente probante.

Un po' staccato Kimi Raikkonen, ma comunque terzo nella lista dei giri veloci: il finlandese era partito forse un po' troppo arrembante, regalandoci una bellissima immagine di scintille "piallando" un guard-rail con la ruota anteriore. Poi però ha preferito passare in modalità "un passettino alla volta", e in questo modo è stato molto efficace nei long run, addirittura sotto 1'15". Peccato solo, ahimé, che su un tracciato come questo sia molto più fondamentale partire avanti, piuttosto che avere un buon passo in gara.

Similmente, Daniel Ricciardo aveva commesso alcuni piccoli errori di esagerazione in mattinata, ma nel pomeriggio è stato più controllato e ha ottenuto un meritato secondo tempo. Praticamente l'opposto di quanto successo a Max Verstappen, 3° al mattino e invece solo 6° a fine giornata. Nel caso dell'olandese può essere portato in causa anche un po' di nervosismo, peraltro più che giustificato dopo che si era visto interrompere la simulazione di qualifica dalla bandiera rossa per l'incidente di Stroll e poi era stato disturbato dal traffico in varie occasioni. 

Il momento "rullo di tamburi" parte quando passiamo quindi il mirino sulla quarta e quinta posizione nella lista dei giri veloci: qui troviamo infatti le due Toro Rosso di Daniil Kvyat e Carlos Sainz (peraltro separati tra loro di soli 69 ms). Il bello è che non si tratta di una prestazione casuale, perché già nella prima sessione avevano mostrato ottime cose pur montando solo le Pirelli supersoft anziché le più performanti ultrasoft (si parla di 5-6 decimi di differenza sul giro). Come le RB13, sembra proprio che anche le STR12 si trovino a proprio agio nel toboga monegasco, e crediamo che oltre al buon apparato telaistico non sia secondaria una certa trattabilità e le doti di erogazione e coppia del motore Renault. Che però non sono servite alla squadra francese ufficiale, visto che Nico Hulkenberg e Jolyon Palmer si trovano in penultima fila virtuale, seguii solo dalle Sauber.

Se è fantastico trovare le Toro Rosso tra i primi 5, è assolutamente inusuale che invece fra questi non vi sia nemmeno una Mercedes. Bisogna anzi scalare fino all'ottava posizione - dietro anche al sempre efficace Sergio Perez - per trovare Lewis Hamilton, con Valtteri Bottas appena 29 ms più in là. Sarebbe comunque tremendamente sbagliato, e non solo ingeneroso, ritenere già sconfitte le macchine argentee. A parte che le situazioni di momentanea difficoltà o errori in pista sono sempre possibili anche per i migliori, il fatto è che dopo le prime prove sono stati effettuati cambiamenti che hanno dato un risultato completamente diverso da quello auspicato. Nulla di irrimediabile, quindi: basterà fare tesoro di questa esperienza e, sfruttando anche la giornata libera di venerdì, analizzare bene tutti i dati per riprendere la "retta via" tecnica.

Fra i due della Mercedes, si insinua bravamente Kevin Magnussen, dimostrando di essere tutt'altro che bollito come qualcuno vuol far credere. Qualche problema per Romain Grosjean, che quindi al momento opportuno potrebbe favorire un buon risultato di squadra per la Haas. Buono del resto, seppur appena fuori dalla top ten, quello della McLaren-Honda: Stoffel Vandoorne ha per il momento dimostrato di non soffrire questo tracciato "impegnativo", come pure Jenson Button che non gli ci è voluto molto per togliersi di dosso la ruggine accumulata (ammesso) nel periodo di stop, preferendo comunque progredire con gradualità.

Per quanto riguarda la Williams, se Lance Stroll ha pagato l'inesperienza picchiando a Massenet (si consoli pensando che l'anno scorso successe a Verstappen e rischiò pure Vettel) non si può certo fare lo stesso appunto a Felipe Massa che pure non è andato più in là del 13° tempo. Anche per Esteban Ocon vedremo se si tratta semplicemente di aver esagerato nel non voler esagerare (passateci il gioco di parole) per non incorrere in errori che ti "marchiano" troppo facilmente, dopo il buon riscontro invece nella prima sessione.


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