F1 Canada, analisi venerdì: un niente per ribaltare tutto

Montreal potrebbe aggiungere ulteriore pepe alla lotta acerrima per il campionato, grazie anche alla facilità con cui si può sbagliare 

Maurizio Voltini

09.06.2017 22:40

Il tracciato di Montreal offre spesso gare tutt'altro che scontate, e sembra che anche stavolta sia avviato a fare lo stesso pur senza complicanze meteorologiche. Nelle prove del venerdì si è visto infatti come il fondo ancora piuttosto "verde" (cioè sporco e poco gommato) abbia reso le cose più difficili ai piloti, sommandosi a fattori tecnici come il basso carico alare: tutto concorre a rendere le monoposto più difficili da controllare, e lo si è visto con numerosi errori. Parecchi i "lunghi" e i testacoda, soprattutto alla prima/seconda curva e alla seconda chicane (ma non solo lì), ma la nostra analisi non può limitarsi a "conteggiare" tali errori. 

Significativo a nostro parere è che anche i piloti di Ferrari e Mercedes siano incappati con frequenza in sbagli fin dai primi giri, e questo dovrebbe far capire come nessuno dei contendenti si senta in grado di potersi "trattenere" in nessun caso - nemmeno le condizioni oggettivamente difficili della pista - nella lotta per il Mondiale. Tutti i protagonisti stanno "tirando" al massimo anche nelle prove del venerdì, proprio perché hanno ormai capito da tempo che in questa lotta non si può lasciare indietro nulla. Sarebbe davvero deprimente scoprire a fine stagione che il divario conclusivo sarebbe potuto essere ribaltato evitando "leggerezze" o altro nel corso della stagione…

In questa lotta sul filo del rasoio basta un niente per passare "dalle stelle alle stalle" in un attimo, o viceversa. Così persino Kimi Raikkonen può azzeccare un giro "ideale" quando gli altri non ci riescono, sebbene non sia la sua specialità quella del "giro secco velocissimo", e ritrovarsi davanti come è successo nelle prime prove di Montreal ma anche nelle qualifiche di Monaco. Gli errori e le piccole esagerazioni possono diventare inevitabili quando la lotta è così agguerrita, e condizionare praticamente ogni singolo giro. Se su una pista storicamente difficile come Montreal questo porterà a una gara inaspettata e aperta in ogni singolo giro, ben venga. 

Sicuramente Sebastian Vettel, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas metteranno in campo la loro innegabile abilità e non saranno tagliati fuori, anzi. Vedremo se lo stesso si potrà applicare alla Red Bull: nel poco che ha potuto mostrare questo venerdì, ha messo Max Verstappen a soli 4 decimi dal vertice, e non è poco. Ma i problemi avuti sono stati davvero troppi: vedremo (e vedranno) se quello alla trasmissione dell'olandese sia stato solo occasionale, e soprattutto se i problemi tecnici patiti da Daniel Ricciardo non siano un sintomo di qualcosa di più serio. Gli inconvenienti prima alle batterie e poi al motore (comunque "vecchio"e già da sostituire) potrebbero infatti segnalare che gli aggiornamenti portati in Canada - e montati sulla vettura numero 3 - potrebbero causare problemi di raffreddamento o altro. Vedremo se sarà davvero così, se si sia trattato di una momentanea esagerazione tecnica (Newey non è certo uno che si intimorisce di fronte a certi estremismi) oppure noie tecniche dovute ad altri motivi (che però non è detto siano per forza meno preoccupanti…). 

Anche stavolta si conferma il buono stato di grazia dei team Force India e Toro Rosso, sia macchine che piloti (bravo in particolare Esteban Ocon) pur con qualche problema di troppo per Carlos Sainz. Ma resta il fatto che davanti a loro sono riuscite a mettersi una Williams e una McLaren. Tuttavia pensiamo che sarebbe del tutto ingeneroso sottostimare l'apporto che due piloti di indubbia esperienza - parliamo ovviamente di Felipe Massa e di Fernando Alonso - possono aver messo in campo in una situazione così difficile, come abbiamo evidenziato inizialmente. Anche in questo settore ci aspettiamo quindi una lotta del tutto aperta. A favore di uno spettacolo che sia vero perché sportivo, causato dalla guida estrema (errori compresi) dei piloti, e non da certe "artificiosità" di cui si sente parlare sempre più spesso. 

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