Formula 1 Canada, la lotta delle Pantere Rosa

Formula 1 Canada, la lotta delle Pantere Rosa© sutton-images.com

Force India sugli scudi a Montreal. Ocon va forte quanto Perez e il comportamento di Checo non lascia contento Esteban. Mallya: arriveranno direttive per il futuro

Fabiano Polimeni

12.06.2017 14:55

Sette gare insieme e un rendimento elevato, quello dell'accoppiata Perez-Ocon. Con l'eccezione di Montecarlo, sempre a punti quest'anno e una progressione di Esteban degna di nota, perché il confronto è con un pilota esperto, in grado nelle ultime stagioni di sfruttare al massimo il potenziale della monoposto e le occasioni in gara. Il Gran Premio del Canada segna un importante crocevia della stagione, l'avvicinamento delle prestazioni di Perez da parte di Ocon si trasforma in un aggancio e, con esso, il rischio di tensioni all'interno del team.

Liberi di correre, Vijay Mallya via Twitter ha confermato la politica del team, aggiungendo, però, altro: «Ben fatto ragazzi, sono fiero. Continua la nostra politica senza ordini di scuderia ma darò delle direttive per ottenere i migliori risultati di squadra, adesso che ci troviamo felicemente nella posizione agognata. Sono contentissimo di avere un giovane brillante come Esteban Ocon accando a Checo Perez». Ben 71 punti nel mondiale Costruttori vedono Force India saldamente ancorata al quarto posto, con Toro Rosso a 29 punti. Il bottino della squadra in Canada ha ottenuto il massimo realisticamente possibile.

 

Se le prestazioni sono inattaccabili, il confronto e il dibattito si spostano sulla gestione della gara di Perez e Ocon. «Ho passato gran parte della gara dietro Ricciardo e nella finestra del DRS, ero davvero vicino. Mi sarebbe servito un singolo errore da parte sua, un bloccaggio, ma ha guidato alla perfezione. Non ha sbagliato. Quando la squadra mi ha chiesto di farlo passare ci stavamo avvicinando a doppiare altre macchine e ho chiesto di lasciarmi una possibilità. Alla fine, ho avuto 40 giri per provare una manovra su Ricciardo e non ha sbagliato, Esteban è stato 40 o 50 giri dietro di me su gomme molto più fresche e non è mai stato vicino a provare un sorpassoNon sono riuscito a passare Ricciardo e non credo ce l'avrebbe fatta lui (Ocon; ndr), Daniel era molto forte in trazione. Alla fine abbiamo concluso dove meritavamo». Così, Sergio Perez.

Via radio gli era stato chiesto di offrire a Ocon la possibilità di provare un attacco sulla Red Bull, con la garanzia che qualora avesse fallito, Ocon, sarebbe tornato alle spalle di Perez. Niente da fare, Checo ha chiesto di lasciarli liberi di correre e così è stato. Orgoglio da pilota, quello di Perez, probabilmente poco collaborativo, fino a poterlo ritenere "egoista". Resterà l'incognita di quanto ne avesse Ocon per attaccare Ricciardo.  

«Lavoriamo tutti per il team e io per la Force India, voglio il miglior risultato per loro. Dovremo solo prevedere una strategia o una soluzione per il futuro in caso dovessimo trovarci nuovamente nella stessa posizione. Così da sapere cosa fare. Il meglio che posso fare per la squadra è guadagnare tanti punti, come ho fatto in passato», ha ribadito Perez, giustificando il proprio comportamento.

Le Pantere Rosa hanno inscenato un bel duello in pista, nel finale: Ocon all'attacco sul dritto prima dell'ultima variante, Perez a chiudere la porta, perentorio: «Ho difeso la posizione come farei con chiunque altro, mi sono spostato una sola volta, ho protetto l'interno, perché Sebastian il giro prima mi aveva passato all'interno. Se fosse stato veloce abbastaza avrebbe provato l'esterno, io ho solo difeso la posizione»

Ocon racconta della frustrazione per un'occasione a suo dire sfumata. Resta una gara corsa da protagonista, i giri molto competitivi prima del pit-stop, effettuato in concomitanza con Hamilton. Con una buona Force India tra le mani, non tarderà a prendersi altre soddisfazioni. «Come team abbiamo ottenuto punti molto importanti ma sono un po' frustrato dal risultato, il podio sento sarebbe stato possibile. Le corse vano così e dobbiamo guardare i lati positivi, abbiamo una gran macchina che ci ha permesso di lottare con Ferrari e Red Bull.

L'editoriale: Quel copione che non è mai scontato

Sono fiducioso non resterà l'ultima volta che siamo in lotta a questi livelli ed è stata una sensazione bellissima». Aspettando le linee guida dettate da Mallya, il Ds Otmar Szafnauer prova a spiegare il "dilemma" del muretto: «Abbiamo discusso della possibilità di scambiare le posizioni ma Sergio voleva del tempo per provare a passare Ricciardo con i doppiaggi che si avvicinavano. Siamo stati d'accordo e mentre davamo loro tempo siamo stati ripresi dalle Ferrari e a quel punto non puoi più cambiare posizioni perché servono 2 o 3 secondi per farlo.

La domanda è: la velocità di Ocon era sufficiente a passare Ricciardo? Non conosci la risposta. Se fosse stata sufficiente, allora, sì, ordine di scambiare di posizioni, viceversa è molto peggio dover fare due cambi. Se avessimo saputo la risposta al 100% l'avremmo fatto fatto, ma non sapevamo l'esito», ha dichiarato a Sky Sport UK. 

Nel mirino - Quella partenza in Canada: colpe, cause ed effetti


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi