Formula 1 Baku, le gomme larghe alla prova dell'imbuto

Formula 1 Baku, le gomme larghe alla prova dell'imbuto©   sutton-images.com

L’imbuto di curva 8 e 9 si restringe ancor di più quest’anno. Il gommista conferma le opzioni 2016 su un asfalto particolarmente liscio e attende una gara con un solo pit-stop

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Fabiano Polimeni

20.06.2017 10:00

Un asfalto molto liscio e dai bassi livelli di abrasione. In sintesi, le caratteristiche del fondo a Baku, pista più lunga in calendario per estensione e per segmento “rettilineo”, i 2,2 km che separano l’ultima vera curva dalla prima staccata. In mezzo, una piega velocissima a destra, per un tratto che lo scorso anno portò i 378 km/h registrati dalla telemetria Williams sulla macchina di Valtteri Bottas: 366 il dato ufficiale alla fotocellula. Pirelli conferma le mescole proposte al debutto nel 2016, il week end vedrà gomma media, soft e supersoft protagoniste, le ultime due logiche preferite per una gara destinata a giocarsi su un solo pit-stop.

«Baku è il terzo circuito non permanente e con basso grip che viene affrontato in sequenza, dopo Monaco e Montreal, ma è diverso da questi due.  Il giro è molto più veloce, con maggiori carichi sui pneumatici e temperature asfalto che possono essere molto alte (46° C in gara nel 2016; ndr). Per questi motivi abbiamo scelto le tre mescole nel range intermedio della gamma», spiega Mario Isola. Il compromesso d’assetto deve bilanciare la necessità di avere un’elevata velocità massima nel finale con il carico aerodinamico che serve per affrontare le curve dopo la salita verso la città vecchia, caratteristica per l’imbuto strettissimo di curva 8 e 9 (vedi immagine in apertua). Con le monoposto più larghe di 20 centimetri lo spazio si riduce ancor di più). 

Pirelli anticipa la riasfaltatura di alcune curve, sarà interessante scoprire quella che è stata l’evoluzione del fondo a un anno di distanza. La “grande assente” dell’edizione inaugurale fu la safety car, allora data pressoché certa nell’impiego viste le pochissime vie di fuga: «potrebbe essere un fattore da tenere comunque in considerazione per la strategia di gara».

I riferimenti cronometrici da battere sono l’1’42”758 di Nico Rosberg in qualifica e l’146”485 in gara, miglioramento da ricercare nei settori più guidati, il primo e il secondo, nei quali beneficiare del grip meccanico superiore offerto dalle gomme larghe (miglior inserimento nelle secche curve a 90 gradi e più trazione in uscita), per scontare, invece, prevedibili velocità di punta più basse nel T3.

Le pressioni minime imposte dal gommista sono particolarmente elevate, 22 PSI sulle gomme anteriori e 21 PSI per le posteriori, con valori di camber massimi di 3,5 gradi all’avantreno e 2,0 gradi al retrotreno. Gomme sottoposte a uno stress intermedio, Pirelli cataloga Baku con un 3 su 5 nella propria scala, mentre sono ridotte le forze laterali, 2 su 5: molto più presenti, invece, le accelerazioni longitudinali dalle ripartenze in uscita di curva e i carichi verticali in staccata.

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