Formula 1 Baku, analisi gara: la follìa fatta Gran Premio

Formula 1 Baku, analisi gara: la follìa fatta Gran Premio© sutton-images.com

Un circuito controverso offre stavolta una gara con tantissimi episodi "da far discutere", anche inusuali. E un podio inatteso ma simpatico

Maurizio Voltini

25.06.2017 19:04

Per far capire quanto la gara di Baku sia stata incredibilmente "pazza", basterebbe citare le tre safety car consecutive seguite dalla bandiera rossa. Davvero tanti gli episodi di gara salienti, alcuni dei quali - in primis le scorrettezze vicendevoli tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel - vanno analizzati compiutamente a approfonditamente a sé. Ma già il podio può far capire tante cose: al vertice abbiamo Daniel Ricciardo più sorridente che mai, accompagnato da Valtteri Bottas e da Lance Stroll, peraltro separati sul traguardo da appena 1 decimo!

Tra tante "teste calde" oggi il canadese ha avuto l'indubbio merito (ancorché strano per un debuttante) di rimanere sempre "freddo". Non ha fatto mai un vero errore e su questa pista, che tutti dichiarano molto impegnativa, è sempre stato molto rapido fin dalle prove. Certo ha sfruttato molte situazioni favorevoli per lui e sfavorevoli per gli altri (vedasi il ritiro di Felipe Massa, che peraltro era appena davanti) ma di questo non si può certo "fare una colpa" a chi invece di cavolate non ne ha fatte ed è sempre rimasto concentrato in una gara bislacca.

Anche perché, se avessimo ragionato in merito dopo 7 giri di gara, trovare Stroll sul podio sarebbe stato meno stupefacente di Ricciardo e Bottas… In quel momento, dopotutto, Lance era 8°, ma Daniel 15° e Valtteri addirittura ultimo! Invece, un po' come successo alla 24 Ore di Le Mans, chi sembrava tagliato fuori dopo i problemi iniziali ha poi approfittato del fatto che altri guai sono capitati pure agli avversari. Bottas si era dovuto fermare subito ai box con ala e ruota anteriore danneggiata per essere saltato addosso a Raikkonen dopo due curve: ci sta che sia considerato "incidente di gara" anche perché la macchina aveva "rimbalzato" in modo inaspettato sul cordolo interno.

Daniel Ricciardo si era invece dovuto fermare in anticipo per via di detriti nelle prese aria dei freni. Passato dalle supersoft del via alle soft, ha poi approfittato con tempestività di una delle safety car per rimontare le supersoft. Poi ci ha anche "messo del suo" in particolare quando con una "staccatona" da antologia ha superato in una mossa sola Stroll, Massa e Hulkenberg, alla prima curva. Così quando Hamilton e Vettel sono stati costretti ad imboccare la pitlane, è stato quello nella posizione per raccogliere il comando della gara, che ha tenuto fino alla fine. Complimenti a lui, mentre il "povero" Max Verstappen si ritrova anche stavolta a subire un ritiro per avaria.

Tra i tanti episodi focali e anche un po' imbarazzanti, quello che ha impedito alla Force India di raccogliere un risultato che poteva essere clamoroso. Questo perché la lotta tra i due piloti Esteban Ocon e Sergio Perez, che era arrivato addirittura a insidiare il secondo posto a Vettel, è andata un po' troppo oltre. Va bene non dare ordini di scuderia, ma sarebbe bene ricordare ai piloti che non devono eliminarsi a vicenda, con tutto che il francese è riuscito a concludere 6°. Molto più lineari altre sfide "interne" come quelle tra i piloti Toro Rosso, con Carlos Sainz finito in testacoda al via proprio nel cercare di evitare il più possibile il contatto con Daniil Kvyat, che stava tornando in traiettoria dopo essere finito lungo. Aspro combattimento anche tra i due della Sauber, con Wehrlein che ha letteralmente incrociato le ruote con Ericsson nella lotta per l'ultimo punto disponibile, ma almeno in questo caso sono arrivati entrambi al traguardo.

Infine, uno spazio (mesto) per Kimi Raikkonen: il finlandese della Ferrari è riuscito nell'epica (si fa per dire) impresa di ritirarsi due volte nella stessa gara! Eppure era partito alla grande: dopo aver sfilato Vettel che era all'interno ma aveva rischiato di tamponare Bottas, al via, ha attaccato con convinzione all'esterno di curva 2 l'altro finlandese, riuscendo quasi a passare. Quasi… perché pur lasciando uno spazio adeguato, si è ritrovato lo stesso addosso Valtteri. Sul momento sembrava fosse quello uscito meglio dall'incidente, invece la macchina era danneggiatissima e oltretutto perdeva continuamente pezzi in pista, fino alla decisione di fermarsi ai box quando è definitivamente saltata una gomma posteriore.

In un primo momento era dubbia la possibilità di ripristinare la monoposto di Kimi, poi la bandiera rossa ha convinto a ripartire con le riparazioni, tanto da poter riprendere la gara al restart (e lo stesso ha fatto più o meno la Force India con Perez). Peccato che ad entrambi sia arrivato poi un drive-through di penalità, per le operazioni effettuate al di fuori della "fast lane" in regime di neutralizzazione, e comunque i danni ancora eccessivi abbiano suggerito un secondo stop, stavolta definitivo. Ancora un'altra gara compromessa da situazioni in cui il finlandese ha colpa relativa e dove poteva ottenere ben di più per le prestazioni mostrate.


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