Mosley: "Avrei escluso Vettel". Button: "E' stato punito, andiamo avanti"

Al vortice di commenti, reazioni, accuse legate a quanto avvenuto tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton nel Gran Premio d'Azerbaijan a Baku si sommano ancora due visioni, che non potrebbero essere più diverse e lontane tra loro. Da una parte Jenson Button, via Twitter, che si schiera tra quanti ritengono la penalizzazione inflitta in gara a Vettel sufficiente e commisurata al gesto sconsiderato di affiancare Hamilton e sferrare una ruotata volontaria. Dall'altra l'ex presidente della FIA Max Mosley, tra quanti avrebbero desiderato una sanzione molto più incisiva. 

«Non mi farò certo degli amici in Ferrari, ma i fatti sono fatti. Io avrei consigliato l'esclusione di Vettel dalla gara e portato l'intera vicenda al Consiglio mondiale perché venisse discussa.

Dal mio punto di vista non è tollerabile un comportamento come quello avuto da Vettel. Se l'avesse fatto in strada avrebbe perso la patente», ha commentato Mosley a Sky Sports. 

Di tutt'altro tenore è il commento di Button, prospettiva pilota, che tralascia i parallelismi con il codice della strada, perché di corse trattasi, lui che a Monaco è stato sanzionato con tre posizioni di arretramento in griglia per l'entrata garibaldina al Portier su Wehrlein, da scontare se, un giorno, a Jenson tornasse in mente di accettare un'altra uscita al volante in Formula 1. «E' stato un piacere seguire il Gran Premio d'Azerbaijan. Perché? Perché adrenalina ed emozioni sono state ad alti livelli. Quel che ha fatto Vettel è stato sciocco ma è stato punito. Andiamo avanti». 

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E, in un botta e risposta con Martin Brundle - con l'ex pilota e oggi commentatore televisivo a twittare: «Conosco, amo e voglio una Formula 1 grezza con veri guerrieri» -, Button ha aggiunto: «Se un pilota, a velocità di gara, costringe un altro pilota fuori dalla pista sconta una penalità inferiore a un drive through di 10 secondi».

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