Formula 1 Austria, storie e curiosità su Zeltweg

Formula 1 Austria, storie e curiosità su Zeltweg© sutton-images.com

L'attesa di Lauda durata 10 anni, la prima vittoria in Formula 1 di Brambilla, Watson, Jones e De Angelis, l'incidente Rosberg-Hamilton e il finale più controverso nel 2002, tra gli episodi da ricordare

Fabiano Polimeni

5 luglio 2017

Taglia il traguardo delle 30 edizioni valide per il mondiale di Formula 1, Zeltweg. Una storia iniziata nel 1964 con il successo di Bandini, ma tutt'altra pista rispetto al fu Osterreichring, oggi Red Bull Ring a 689 metri di altitudine, che ne fanno il secondo tracciato più in quota in calendario, dietro Città del Messico e davanti a Interlagos. Bandini vinse sull'aerodromo di Zeltweg, cittadina tra le valli della Stiria e scenario naturale per sviluppare un tracciato fatto di saliscendi continui, poche curve e un tempo sul giro il più rapido dell'intero calendario (1'07"922 la pole di Hamilton nel 2016). Ha scritto tante pagine di storia degne d'esser ricordate il Gran Premio d'Austria, fino all'incidente tra Rosberg e Hamilton all'ultimo giro nel 2016.

Lewis in rimonta, Nico prova a difendersi al tornante Remus mantenendo l'interno e accompagnando Hamilton a girare largo. Contatto, ala anteriore danneggiata per Nico, che rimedierà reprimenda e 10 secondi di penalità, riconosciuto colpevole nel corpo a corpo. Chiuderà quarto. All'ultimo giro si decise la vittoria anche nel 2002, con la platealità del gesto di Rubens Barrichello, costretto a piegarsi agli ordini di scuderia di Jean Todt al muretto Ferrari e lasciare la vittoria a Michael Schumacher. Piovvero fischi dalle tribune per una scena poco edificante, con lo stesso Schumacher a cedere simbolicamente sul podio il gradino più alto a Rubens (azione che vide la Ferrari multata per 1 milione di dollari).

Lo scarto tra Schumacher e Barrichello fu di 182 ms sotto la bandiera a scacchi. Vera volata fu, invece, nel 1982, quando il Gran Premio d'Austria segnò la prima vittoria in Formula 1 per Elio De Angelis davanti a Keke Rosberg: appena 5 centesimi tra la Lotus e la Williams. Non è lo scarto più ridotto della storia tra vincitore e secondo in Formula 1, "solo" il quarto più contenuto, dietro il GP di Spagna del 1986 - 14 ms tra Senna e Mansell -, il GP degli USA del 2002 - Barrichello davanti a Schumacher per 11 ms - e la storica volata di Monza 1971, con Peter Gethin davanti a Ronnie Peterson: 10 millesimi di secondo, senza contare Cevert terzo a 9 centesimi, Hailwood quarto a 180 millesimi e Ganley quinto a 6 decimi. 

Zeltweg ha tenuto a battesimo anche altri piloti, alla prima vittoria in carriera. Tra il 1975 e il 1977 saranno Brambilla, Watson e Jones a festeggiare. L'edizione del 1975 si corse con l'ombra dell'incidente nel warm up di Mark Donohue, finito fuori pista per l'esplosione di una gomma alla prima curva dopo il via, allora velocissima piega a destra. Nell'incidente persero la vita due addetti al circuito, Donohue morì tre giorni dopo in ospedale.

La pioggia battente portò l'interruzione della gara dopo 29 giri e l'assegnazione di metà punteggio; Lauda, partito in pole, arrivò solo sesto, viceversa, Brambilla, ottavo dopo le qualifiche, fu protagonista di un avvio di gara in rimonta, dopo un contatto al primo giro con Jochen Mass. Vincerà davanti a James Hunt e al povero Tom Pryce, tragicamente scomparso nel 1977 a Kyalami.

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Tra i piloti austriaci, Lauda resta l'unico a essersi imposto in patria, sebbene dovette attendere fino al 1984, la decima partenza a Zeltweg in carriera, culminata nel successo con la McLaren. Interruppe la serie di Alain Prost, vittorioso in tre edizioni dal 1983 (Renault) al 1986 (McLaren, come nel 1985), che ne fanno il pilota più vincente in Austria, mentre è la McLaren, a quota 6 vittorie, la scuderia con più affermazioni, primato che può eguagliare la Ferrari, dovesse vincere domenica.

L'ultima vittoria Rossa risale al 2003, firmata Michael Schumacher, che sconfisse anche un modesto principio d'incendio nelle operazioni di rifornimento, mantenendo pazienza e sangue freddo dentro l'abitacolo, per poi riprendere la via della pista come se nulla fosse. 


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