Strategy Group, Fernley: "Shield: sì ai supporti, ma va migliorato"

Nella riunione odierna dello Strategy Group si discuterà anche del sistema di protezione della testa provato da Vettel a Silverstone. Dalla Force India suggeriscono una possibile soluzione

Fabiano Polimeni

19.07.2017 09:30

Tra soluzioni aerodinamiche da adottare in futuro, interventi sul format del week end di gara, disponibilità dei piloti a impegnarsi per eventi promozionali in stile F1 London Live, c'è tanta carne al fuoco nella riunione odierna dello Strategy Group, aperto da Liberty Media a tutte le scuderie nel ruolo di osservatori, accanto alle scuderie che compongono il gruppo dalla sua creazione: Ferrari, Mercedes, Red Bull, McLaren e Williams. 

Si discuterà anzittutto di Shield, il dispositivo di protezione della testa del pilota testato da Sebastian Vettel a Silverstone e con prime impressioni non esattamente positive. Critiche alla visibilità nella zona centrale, anzitutto, quelle mosse dal pilota. Tanto lavoro da portare avanti per perfezionare una soluzione che, sebbene esteticamente più "gradevole" dell'Halo ha le proprie criticità. 

«Siamo impegnati a far qualcosa, si tratta solo di quale direzione intraprendere. Sarà nella discussione dello Strategy Group. 

La soluzione migliore probabilmente sarebbe quella di realizzare i punti di attacco sulle monoposto per lo Shield, proseguire il lavoro di miglioramento e introdurlo quando sarà perfetto. Dobbiamo solo decidere quale dispositivo prendere pienamente in considerazione», ha commentato Bob Fernley alla Reuters, vice team principal Force India e atteso al meeting.

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Scettico sulla possibilità di un impiego nel 2018 si è detto Christian Horner, a interrogarsi anche su quale sarà la visibilità con le macchine a girare in gruppo e raccogliere sporco e olio dalle altre monoposto: «Sulla base dei commenti di Sebastian, non sembra essere così popolare. Ha un concept ancora acerbo per poter essere introdotto il prossimo anno».

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