Formula 1 Singapore, Ricciardo: "Il sacrificio di Monza verrà ripagato"

Formula 1 Singapore, Ricciardo: "Il sacrificio di Monza verrà ripagato"

Primo in entrambe le sessioni l'australiano Red Bull ha battuto il record della pista nelle libere 2: "Posso lottare per la pole"

Francesco Colla

15.09.2017 ( Aggiornata il 15.09.2017 18:16 )

Grande appassionato di musica, Daniel Ricciardo ha preparato una playlist speciale da ascoltare prima delle notti di Singapore. Evidentemente ha scelto i brani giusti perché nel venerdì di Marina Bay ha scartavetrato tutti al volante della sua Red Bull. E mentre le Ferrari faticano, tra intoppi e bilanciamento da migliorare, le RB13 sono sembrate nettamente le monoposto più veloci. Sulla carta Singapore è un circuito Ferrari. Ma anche Red Bull. Nelle FP1 lo Smiling Killer dopo 21 giri ha fermato il cronometro a 1:42.489, chiudendo in testa alla classifica; posizione replicata nelle FP1 ma con un tempo nettamente migliore, 1:40.852. Record della pista. Con le ultrasoft non c’è stata storia, così come con le supersoft il miglior tempo è stato ottenuto da Verstappen, mentre con le soft gialle è sempre la Mercedes (di Hamilton a rendere di più).

Inoltre c’è poco da dire: l’australiano è in forma smagliante, basti vedere la grande rimonta di Monza. “Dare sette decimi alla Mercedes – ha detto madido di sudore ma raggiante – mi fa sorridere ancora di più. Adoro questa pista e credo che il sacrificio fatto al GP d’Italia verrà ripagato durante questo weekend”.

Ricciardo e Verstappen a Monza sono partiti indietro a causa di sostituzioni extraregolamentari. Ma evidentemente gli aggiornamenti stanno funzionando: “Mi aspettavo di essere veloce, qui abbiamo una buona chance di vittoria. La macchina ha funzionato bene, anche se il caldo mi ha messo alla prova. E’ stata molto dura fisicamente, però va bene così, mi piace questa sfida”.

Il direttore di Pirelli Motorsport, Mario Isola, prevede una gara a due soste ma oggi Ricciardo con le ultrasoft ha percorso uno stint di ben 26 giri: “quindi potremo forse provare una strategia a una sosta”. Prima però ci sono le qualifiche: “Sì, posso lottare per la pole” assicura Daniel. 

Che sta disputando un’altra stagione di alto livello. Non poter lottare per il titolo “è un po’ amaro. Mi piacerebbe poterlo fare e di averci potuto provare negli ultimi quattro anni. Ma se guardo la situazione del mio amico Marcus Ericsson non ho motivi di lamentarmi”. Per Daniel il bicchiere è sempre mezzo pieno, chapeau.  

 


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