F1 Singapore, analisi qualifiche: il mostro oggi è Vettel

F1 Singapore, analisi qualifiche: il mostro oggi è Vettel© sutton-images.com

Giri capolavoro (non solo uno) del tedesco nei momenti decisivi delle qualifiche a Marina Bay, precedendo le sempre forti Red Bull. Mercedes relegate in terza fila

Maurizio Voltini

16.09.2017 17:35

Qualifiche molto emozionanti quelle di Marina Bay, anche per come Sebastian Vettel ha strappato di forza la pole position (la numero 212 nella storia Ferrari) ad avversari che non erano certo lì a fare passerella. Avevamo già evidenziato come l'11° tempo nelle prove del venerdì fosse tutt'altro che indicativo, ma indubbiamente la Red Bull restava un avversario ostico (a dir poco) su questo tracciato.

Invece i tecnici Ferrari hanno lavorato molto bene nella notte sistemando un comportamento che in ogni caso non era ideale, e in più Seb ci ha messo "del suo" conquistando due volte la pole position di Singapore con dei giri capolavoro. Ricordiamo infatti che già il tempo del primo passaggio sarebbe stato sufficiente, anche senza il successivo "ritocco" ottenuto anche con una toccatina ai muretti che ha lasciato la firma sulla ruota posteriore sinistra.

Anche Kimi Raikkonen ci ha provato con tanto di muretto, ma nel suo caso il contatto è stato più deleterio e l'ha costretto ad accontentarsi di un 4° tempo comunque molto proficuo, dato che gli permette di stare davanti alle Mercedes. Ai fini della classifica mondiale sarà molto importante riuscire a mantenere anche in gara Lewis Hamilton non più avanti del 5° posto, per la Ferrari. Peraltro sappiamo bene che l'inglese non può mai essere considerato fuori dai giochi e anche qui ha dato il massimo, come dimostra il divario da Valtteri Bottas (staccato di 6 decimi) pur se il finlandese della Mercedes non è stato assolutamente soddisfatto delle regolazioni e del grip della sua W08.

Veniamo quindi alla squadra che in questa occasione potrà fare da ago della bilancia in ottica campionato: la Red Bull. In questa qualifica Max Verstappen ha mancato di poco l'ultima occasione di diventare l'unico teenager a conquistare una pole position (le prossime qualifiche saranno proprio al compleanno da ventenne) ma è stata confermata la consistenza sua e del compagno di squadra Daniel Ricciardo (a soli 26 ms). L'australiano ha lanciato il guanto di sfida avvertendo che si sente ancora in lotta per la vittoria, e non gli si può dare troppo torto.

Le Red Bull sono comunque veloci e hanno mostrato un ottimo comportamento sulla distanza, per cui in gara potrebbero facilmente azzardare quelle tattiche di undercut molto aggressive in cui sono maestri, e che qui sono una delle poche possibilità di sorpasso. Anche perché le Ferrari si sono dimostrate superiori nel primo settore del tracciato di Marina Bay, quello che comprende i due rettilinei dove è possibile azionare l'ala mobile, un fattore che sulla carta dovrebbe facilitarle nella difesa da eventuali attacchi (oltre alla maggior potenza rispetto ai Renault). Per cui se Vettel manterrà la prima posizione al via, sarà difficile contrastarlo direttamente.

Venendo alle altre squadre oltre alle top3, per l'ennesima volta troviamo Nico Hulkenberg davanti a tutti: che ci sia ancora chi lo considera "pilota bravino ma forse non adatto a un top team" comincia a diventare più che fastidioso. La McLaren ha confermato in qualifica quando dimostrato nelle prove libere, piazzando entrambi i piloti in Q3, pur se stavolta Fernando Alonso non ha ripetuto certi miracoli nell'ultima fase, e del resto nemmeno Stoffel Vandoorne comunque appena dietro. Comunque bravi entrambi, al pari di Carlos Sainz che sta tra i primi 10 nonostante alcune noie al motore.

Un po' al di sotto delle aspettative le Force India, con Sergio Perez dietro a Jolyon Palmer ed Esteban Ocon dietro a Daniil Kvyat, ma del resto nemmeno per loro questa è la pista ideale. Sempre meglio peraltro rispetto a Haas e Williams, riuscite a precedere giusto le Sauber. Le speranze per loro di recuperare in gara sono davvero scarse, ma nemmeno stavolta si può dare nulla per scontato. Anche perché è difficile pensare possano mancare occasioni di ingresso della safety car in gara (i muretti hanno "sofferto" oggi) e c'è pure l'incognita del maltempo: al momento le previsioni danno la possibilità di temporali improvvisi, e dunque la gara potrebbe risultarne condizionata. Se ciò avverrà davvero lo vedremo come sempre direttamente in gara, cioè domani a partire dalle ore 14 italiane.

GP di SINGAPORE: LA GRIGLIA DI PARTENZA


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