Formula 1 Malesia, Ricciardo: Verstappen l'osso più duro

Formula 1 Malesia, Ricciardo: Verstappen l'osso più duro© sutton-images.com
Il pilota Red Bull guarda alla prossima gara a Sepang e l'investitura di compagno di squadra più difficile da battere finisce su Max Verstappen, un anno fa protagonista dello spettacolare duello in Malesia

Fabiano Polimeni

22.09.2017 14:34

Una Red Bull ancora in bagarre nelle posizioni di testa, in Malesia come in Giappone, sarebbe l'elemento giusto per uno spettacolo a più voci, oltre a giocare da potenziale arbitro del mondiale tra Hamilton e Vettel. Sfumata la possibilità di vincere a Singapore, secondo Max Verstappen è sfumata anche la migliore delle occasioni disponibili nel 2017. Tanto Sepang quanto Suzuka esigono un impegno maggiore dalla power unit e le prestazioni della RB13 potrebbero tornare nella normalità di un terzo incomodo, pronto sì ad approfittare delle opportunità che dovessero presentarsi, ma un gradino dietro Ferrari e Mercedes. 

Eppure l'albo d'oro indica una doppietta Red Bull dodici mesi fa in Malesia. Propiziata dal ritiro di Hamilton e dalla gara ricostruita dal fondo di Rosberg, furono comunque in grado di mantenere le posizioni sul podio prima che la power unit della Mercedes numero 44 andasse in fumo. «La vittoria dello scorso anno in Malesia fu senza dubbio inattesa. Non credevo davvero che la nostra macchina potesse adattarsi bene alla pista, ma il problema avuto da Lewis ha spalancato la porta, poi ho tenuto lontano Max nelle fasi finali e ho conquistato la vittoria. Dimostra che non sai mai cosa può accadere», ricorda Daniel Ricciardo. 

Regalò spettacolo insieme a Max Verstappen, in un duello ruota a ruota nel tratto centrale della pista. Il compagno più difficile da battere, così l'ha definito Ricciardo. Anche più di Vettel. «E', tra i compagni di squadra che ho avuto, sicuramente il più duro da battere. Non voglio sminuire Seb, perché è stato ed è tutt'ora un gran pilota, ma credo che Max sia stato il più difficile. Spero dica lo stesso di me», ha raccontato a Channel 4. Un confronto che su due stagioni ha visto il pilota australiano uscire alla grande per risultati e costanza di rendimento. 

Il 2017 Red Bull ha cambiato verso dal Gran Premio d'Ungheria, dopo gli sprazzi di competitività visti a Monaco. Troppo poco e troppo tardi per essere un avversario nella lotta al titolo. In ottica 2019, quando dovrano rinnovarsi entrambi i contratti dei piloti, Ricciardo ha già posto la condizione necessaria per discutere di un nuovo accordo: un progetto vincente nel 2018, non solo per sporadiche affermazioni legate alle caratteristiche del circuito. «Devo estrarre il massimo da quel che ho al momento e sento che ci sto riuscendo. Quando conquisto un podio, o anche il recupero di Monza fino al quarto posto, sono cose che mi rendono felice. Non è l'obiettivo assoluto che voglio, ma in questa momento sto ottenendo tutto quel che posso e mi rende sufficientemente contento».

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Tornando con l'obiettivo su Sepang, il tempo sul giro passa dalla velocità sui curvoni in appoggio e i cambi di direzione del secondo settore, alla prestazione sul dritto, con tre allunghi importanti: «L'assetto è sempre un compromesso, hai bisogno di una buona macchina nel settore centrale e non puoi permetterti di perdere troppo sui lunghi rettilinei». Conterà anche in Giappone, sette giorni dopo la Malesia, la competitività del motore: «Ho sempre amato la pista di Suzuka, è impegnativa per il pilota ed è un tracciato vero. L'intero primo settore è divertentissimo, si può guadagnare molto con il giusto set-up. Detto ciò, credo sia l'ultima chicane la curva più difficile del circuito, perché freni da velocità molto alte e devi attaccare i cordoli».

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