Formula 1, nasce Aston Martin Red Bull Racing

Formula 1, nasce Aston Martin Red Bull Racing© Red Bull Racing

Siglato l'accordo di sponsorizzazione con il nome Aston Martin che sarà title partner di Red Bull Racing dal 2018. Palmer conferma l'interesse sui motori 2021 e delinea i limiti che la FIA dovrà porre

Fabiano Polimeni

25.09.2017 12:25

Aston Martin Red Bull Racing. Sarà la denominazione ufficiale Red Bull nel 2018, in un quadro che vede la casa di Gaydon interessata a una presenza diretta in Formula 1, nelle vesti di motorista, dal 2021. Dopo un anno e mezzo di collaborazione tra Aston Martin e Red Bull, che ha prodotto lo sviluppo della hypercar Valkyrie, attesa nel 2018 e con le prime consegne programmate nel 2019, la partnership si rafforza e vede Aston Martin diventare title sponsor del team di Milton Keynes. 

Maggior presenza che produrrà un contributo economico superiore e una presenza sulla livrea della RB14 più importante. Non solo operazione commerciale, quella annunciata. Infatti, a Milton Keynes arriveranno oltre 100 nuove risorse nel centro Performance avanzate, già entro fine 2017. Tecnici Aston Martin nelle aree del design e dell'ingegnerizzazione, che opereranno con Red Bull per tracciare le future proposte stradali con un travaso di know how tra F1 e mondo delle GT. 

«La Innovation Partnership con Aston Martin è stato un progetto pioneristico sin dall'inizio. Dopo aver concepito e creato insieme la Aston Martin Valkyrie nel 2016 abbiamo esteso la nostra collaborazione quest'anno e siamo lieti di rafforzarla ancor di più e veder correre il team come Aston Martin Red Bull Racing nel 2018. In aggiunta, oltre 100 persone dello staff Aston Martin saranno a servizio nel nuovo centro Advanced Performance nel nostro campus di Milton Keynes e ci permetterà di collaborare ulteriormente con Aston Martin su nuovi progetti speciali e ugualmente innovativi», ha commentato Christian Horner.

Risvolti industriali a parte, si guarda agli scenari di fornitura motori dal 2021. Andy Palmer, a.d. di Aston Martin, ribadisce la posizione nota: Formula 1 sì, ma con un chiaro controllo dei costi. Cosa significa, nel dettaglio? «Le discussioni sulla power unit ci interessano ma solo se le circostanze saranno quelle giuste. Non entreremo in una guerra dei motori, senza restrizioni sui costi o di ore passate al banco prova; se la FIA riuscirà a creare il giusto ambiente, noi saremo interessati. 

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Una collaborazione con attribuzione del nome era il passo logico successivo per la nostra partnership con Red Bull Racing. Stiamo gustando la riconoscibilità globale del marchio che offre una Formula 1 rivitalizzata».

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