Formula 1 Malesia, tra monsoni e sette vittorie Rosse

Formula 1 Malesia, tra monsoni e sette vittorie Rosse© sutton-images.com

Il Gran Premio di Malesia è al passo d'addio, dopo 18 anni di presenza nel Circus. Tanti i ricordi, gli acquazzoni e le prime volte tenute a battesimo a Sepang

Fabiano Polimeni

27.09.2017 12:41

Mancheranno alla Formula 1 soprattutto per le improvvise secchiate monsoniche che in 19 edizioni spesso hanno regalato colpi di scena e gare divertenti a Sepang. Il Gran Premio di Malesia esce di scena, lo fa 18 anni dopo un esordio che segnò il ritorno in macchina di Michael Schumacher dall'incidente di Silverstone. Il Kaiser fece il gregario di Eddie Irvine, non prima di essersi preso d'imperio la pole al sabato. Pista sconosciuta a tutti, ruote sull'asfalto e 9 decimi rifilati all'altra Ferrari F399. In gara sarà vittoria di Eddie Irvine, Schumacher attendo nel controllare Mika Hakkinen, suo diretto rivale per il titolo fino a Silverstone, diventato poi quello dell'irlandese.

Prima affermazione Ferrari, ne seguiranno altre sei. Quattro successi per Red Bull, due per Renault. E' il podio dei Costruttori plurivincitori in Malesia. Da ricordare, per Red Bull, il 2013 dell'ordine di scuderia non rispettato da Sebastian Vettel. Mark Webber si trova in testa, Vettel secondo. Dal muretto espongono il cartello Multi-21. Mantenere le posizioni, ma Vettel cerca ugualmente l'attacco, passa a pochi centimetri dal muro dei box e va a vincere. Saranno più le polemiche della gioia per la doppietta sul podio. Una gara che iniziò male per la Ferrari e finì peggio. Contatto in partenza tra Vettel e Alonso, su una pista bagnata, e il via su gomme intermedie: Fernando danneggia l'ala in curva 2 e prosegue. Decide di non rientrare immediatamente, per attendere condizioni migliori e poter passare alle gomme slick, ma l'azzardo non paga, poiché l'ala finisce sotto la Ferrari in staccata di curva 1, al secondo giro, e la gara termina nella via di fuga.

Le piogge tropicali, quando non veri e propri monsoni, hanno spesso disturbato la gara. Due diverse collocazioni in calendario per il GP di Malesia: il debutto nella parte finale del campionato nel 1999 cedette il posto a un posizionamento nelle prime fasi della stagione dal 2001, prima di tornare alle origini nel 2016, con la gara in autunno. Fu proprio un monsone abbattutosi nel 2009 a interrompere il gran premio. Resta l'ultima gara di Formula 1 conclusa con l'assegnazione di metà punteggio. Vittoria di Jenson Button dopo 33 giri, poi l'esposizione della bandiera rossa. 

Furono "solo" 50 i minuti di interruzione nel 2012. Dopo sei giri entra in scena la safety car per l'intensificarsi della pioggia, al nono giro la decisione di esporre la bandiera rossa. Si ripartirà dopo 50 minuti di stop, con la vittoria di Fernando Alonso su un arrembante Sergio Perez. Prima volta a podio per Checo, su Sauber. E una prima volta fu anche per Alonso nel 2003, a podio un giorno dopo aver marcato la prima pole in carriera. Sul gradino più alto, Kimi Raikkonen: prima vittoria per lui in Formula 1. Un'altra, a Sepang, arriverà nel 2008 su Ferrari. 

Restando in tema di battesimi, nel 2010 tocca a Nico Rosberg riportare una Mercedes tra i primi tre al traguardo, 55 anni dall'ultimo podio di Monza. La statistica dice 4 vittorie di Vettel a Sepang, 3 Michael Schumacher, 2 Raikkonen e solo una per Hamilton, in compagnia di Ricciardo, affermazione maturata nel 2016 proprio grazie al ritiro della Mercedes e dopo uno spettacolare duello con Max Verstappen, iniziato in curva 4 e proseguito, con le Red Bull appaiate, sulla veloce esse del secondo settore e le due pieghe a destra successive. Hamilton che insegue il record di pole in Malesia di Michael Schumacher, 4 a 5. 

Hamilton: "Fantastico aver scoperto le debolezze di Vettel"

Sabato possiamo attenderci il nuovo record del circuito, avvicinato a pochi decimi lo scorso anno e destinato a crollare in Q3. Appartiene a Fernando Alonso, su Renault, nel 2005: 1'32"582 a 215 km di media oraria. In gara è Montoya, 2004, a detenere il primato in 1'34"223 e 211 km/h di media. 

Sterzi a parte: Ferrari, ora tanto orgoglio 27 e un po' di Al Pacino


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi