Formula 1 USA: Verstappen, Austin mix speciale

Formula 1 USA: Verstappen, Austin mix speciale© sutton-images.com
 Red Bull si prepara alla trasferta Stati Uniti-Messico con ancora un cambio di power unit da gestire. Verstappen determinato a migliorare i risultati di un anno fa nella doppia trasferta americana, tra ritiri e polemiche

Fabiano Polimeni

13.10.2017 12:58

Helmut Marko, nel dopogara di Suzuka, ha rivelato come resti ancora una sostituzione di power unit da affrontare per Red Bull nelle ultime quattro gare in calendario. Già al quinto motore termico - introdotto a Monza - sia Verstappen che Ricciardo, vorrebbe dire andare in penalità e scontare almeno 10 posizioni di arretramento in griglia. Scenario da gestire, su piste che offrono possibilità di sorpasso. Austin e Città del Messico, prossimo back-to-back in calendario, si prestano al recupero.

Guardando al Gran Premio degli USA, i ricordi migliori di Max Verstappen restano quelli del 2015 in Toro Rosso, mentre un anno fa concluse la gara anzitempo per problemi tecnici: «Nel 2015 conclusi al quarto posto in condizioni da bagnato, c'era così tanta acqua ma riuscii a divertirmi e quando la pista iniziò ad asciugarsi rese le cose più interessanti nelle fasi finali.

Il Circuit of the Americas ha elementi di altre piste in calendario, ad esempio di Silverstone, e caratteristiche uniche; è più corto e rapido di altre piste dal layout simile, curva 1 è davvero divertente, perché puoi frenare molto tardi in salita però centrare il punto di corsa è difficile, poiché vai letteralmente alla cieca. Servono un po' di giri per prendere i riferimenti sul punto in cui impostare l'ingresso in curva».

Dopo Austin si andrà in Messico, teatro nel 2016 della penalizzazione inflitta Max per aver tagliato curva 2 mentre si difendeva dagli attacchi di Vettel. Il podio sotto la bandiera a scacchi divenne un quinto posto dopo l'applicazione dei 5" di penalità comminata dai commissari. «In Messico proverò a fare del mio meglio per agguantare il podio quest'anno. Ci sono andato vicino nel 2016 ma alla fine non andò bene. La pista è splendida e ha una configurazione unica, nessun'altra ha un settore nello stadio. E' divertente, veloce e non molto fisica»

Città del Messico che vuol dire, anzitutto, correre in altura, a 2.800 metri di quota la minor densità dell'aria ha ripercussioni sul raffreddamento dei freni, la resa della power unit - con il turbo chiamato a girare a un regime superiore - e, sul fronte aerodinamico, il deficit di carico deportante in relazione agli assetti usati. Spiega bene le sfide messicane, Daniel Ricciardo: «Lo scorso anno ci fu un po' di confusione nell'essere classificato terzo, fu una piacevole sorpresa. Ho apprezzato la pista più un anno fa di quanto non accadde al debutto, quando era sporca e scivolosa e la macchina non dava buone sensazioni. Andò meglio lo scorso anno e dovrebbe essere ancora migliore quest'anno. 

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L'aria rarefatta incide parecchio nella guidabilità della monoposto, usiamo più carico possibile e sembra di averne meno di Monza, la macchina si muove parecchio e per questo non sei mai del tutto soddisfatto, ma devi sopportarlo».

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