Formula 1 Usa: un bel saliscendi texano

Formula 1 Usa: un bel saliscendi texano

Il tracciato di Austin che ospita il GP statunitense è un circuito di 5.513 metri ben disegnato e con molte variazioni di pendenza

Maurizio Voltini

19.10.2017 13:25

Quello che dal 2012 ospita il GP degli Stati Uniti, è un tracciato che ha finora incontrato il gradimento sia dei piloti sia degli appassionati. Il Circuit of the Americas di Austin (per gli "amici": Cota) è infatti un circuito che si sviluppa per 5.513 metri in modo molto interessante. Non solo per le 20 impegnative curve, ma anche per come si sviluppa a livello altimetrico: ben nota è la prima staccata dopo il via, che si inerpica improvvisamente su una salita piuttosto ripida, per poi rimettersi in piano proprio nell'inserimento alla prima curva, determinando un alleggerimento delle macchine non sempre facile da gestire anche perché la curva risulta "cieca" ai piloti.

Allo stesso modo, un po' tutte le varie curve sono piuttosto impegnative, non banali nella loro percorrenza, e quindi mettono a prova le capacità dei driver ma anche la messa a punto delle monoposto. Per esempio la serie di "esse" che segue le prime due curve può essere tranquillamente paragonata a quelle di Suzuka o alla zona Becketts di Silverstone. Anche la serie di curve finale, dalla 12 alla 19, è molto impegnativa: in generale servono assetti ben attaccati a terra e reattivi nei rapidi cambi di direzione, però senza eccedere con il carico aerodinamico. Infatti sono presenti due lunghi rettilinei (ma anche altre zone di "allungo" in velocità) che presentando due staccate significative al loro termine (quelle di curva 1 e di curva 12) offrono grandi opportunità di sorpasso. Di conseguenza non è positivo sacrificare troppo la velocità di punta, se non si vuole diventare "vulnerabili" in gara.

In generale il circuito di Austin impegna abbastanza le gomme in curva, ma non presenta esagerati problemi di abrasività (il fondo non ha una tenuta elevata). Vedremo se però quest'anno il degrado si farà sentire maggiormente, vista la scelta di Pirelli di portare mescole più morbide di uno step: oltre alle soft e alle supersoft avremo infatti le ultrasoft, che nell'occasione saranno rosa anziché viola.

Per il resto, ricordiamo che sono presenti due zone di attivazione del DRS: il rettilineo del via e quello tra le curve 11 e 12. Abbastanza inusuale, in merito, che il "detection point" per poter azionare l'ala mobile in corrispondenza del traguardo sia ben 2 curve prima, a metà tra le curve 18 e 19. Infine, alla pista non sono state fatte modifiche significative rispetto allo scorso anno: alcune barriere sono state rinforzate, mentre il cordolo all'uscita di curva 9 è stato raddoppiato e sono stati aggiunti ulteriori "bumps" all'uscita delle curve 11 e 20.

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