Formula 1 USA, analisi qualifiche: la lotta resta aperta

Formula 1 USA, analisi qualifiche: la lotta resta aperta

Dominio e pole record di Hamilton ad Austin, ma gli altri non sono distanti e soprattutto lo affianca Vettel in prima fila

Maurizio Voltini

22.10.2017 01:03

Quelle di Austin sono state qualifiche un po' disturbate dal vento e "piallate" dalla supremazia di Lewis Hamilton e della Mercedes, che ogni volta che sono scesi in pista hanno ritoccato il record del circuito tranne proprio l'ultimo run in Q3, quando il pilota inglese è stato tradito da una folata. Ma ormai la sua 11esima pole stagionale era stata assicurata dal crono precedente. 

Sebastian Vettel riesce così ad avvicinarsi al rivale diretto per il campionato (almeno lo è ancora matematicamente) per poco più di 2 decimi. Una grande prestazione che comunque racchiude in sé molti dubbi: se non fosse dovuto ricorrere a una scocca (e relativa sospensione davanti) meno aggiornata, avrebbe fatto ancora meglio? Oppure l'operazione precauzionale ha impedito danni maggiori? Dopotutto, ha comunque agguantato una prima fila che nel GP potrebbe rivelarsi davvero preziosa, specie se il passo gara sarà buono come in altre occasioni. 

La lotta per il terzo posto è stata poi davvero millimetrica: Valtteri Bottas riesce a svettare nel gruppetto di 4 piloti racchiusi in 9 centesimi esatti, e lo fa per un'inezia (9 millesimi): cosa che almeno lo salva da una delusione maggiore, perché sembra aver accusato abbastanza il distacco di 4 decimi dal compagno di squadra. 

Più soddisfatto Daniel Ricciardo, riuscito invece a vincere la lotta interna dopo aver chiesto proprio in ultimo in qualifica una modifica alle ali che lo ha fatto… volare. Trovando il bilanciamento che gli era finora mancato, ha così ottenuto la seconda fila precedendo per di più Max Verstappen di 81 ms. Per l'olandese vale forse una minor concentrazione per il fatto di avere comunque 15 posizioni di penalità: anche per questo ha affrontato le Q2 con gomme supersoft, che gli dovrebbero dare un vantaggio strategico in gara. 

In mezzo a questi "distacchi-inezia", Kimi Raikkonen si trova ancora una volta dal "lato sfortunato": tempo identico al millesimo con Ricciardo, ma terza fila perché ottenuto appena dopo. Comunque è lì e con buone prospettive per la gara, anche se resta da vedere se certe noie lamentate nel mandare in temperatura le gomme davanti non lo disturberanno anche domani. 

Grande equilibrio e distacchi contenuti pure nella lotta delle immediate retrovie: qui ha avuto la meglio Esteban Ocon, oltretutto vittima di un parassita. Subito dietro un altrettanto bravo Carlos Sainz alle prime qualifiche con la nuova macchina, quando Nico Hulkenberg non ha nemmeno preso parte alle Q2 per risparmiare i pneumatici, vista la penalità di 20 posti che rendeva inutile qualsiasi buona prestazione. Bene anche Fernando Alonso, con il 9° tempo. 
Sergio Perez si deve accontentare del 10° crono dopo che essere stato ostacolato da Kevin Magnussen in Q1 gli fa sprecare un set di gomme. Per l'episodio, il pilota danese si è visto assegnare 3 posti di penalità (ma tanto è ultimo) e 1 punto licenza; ma va detto a sua discolpa che la squadra gli aveva comunicato, e non era vero, che Checo non fosse nel suo giro lanciato. 

Al momento in cui scriviamo non è invece stato deciso ancora nulla in merito a un altro episodio pericoloso e discutibile in Q1, quando cioè Lance Stroll ha tagliato la strada per un'apparente distrazione a Romain Grosjean mandandolo nell'erba all'esterno di curva 19 (una curva da quarta marcia). Il canadese non ha passato le Q1, ma in Williams hanno anche stavolta potuto contare sul "vecchietto" Felipe Massa che ha mancato per pochissimo le Q3 e ha l'11° tempo. 

Fra i piloti posizionati indietro per problemi e/o errori, evidenziamo come il debuttante Brendon Hartley sia riuscito a limitare il distacco dal compagno di squadra a 8 decimi, nonostante i problemi al casco (che sembra siano stati limitati grazie all'intervento dei tecnici della Bell). Da segnalare infine anche la buona prestazione di Marcus Ericsson, oggi ben più avanti del consueto: 16° tempo e fuori dalla possibilità di accedere alle Q2 per soli 7 millesimi. Insomma, le piste guidate come quella texana possono sempre dare opportunità e riservare sorprese: vedremo se sarà così anche in gara.

GP degli USA: la GRIGLIA DI PARTENZA


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi