Formula 1, Whiting mette fine alle polemiche sulla penalità a Verstappen

Formula 1, Whiting mette fine alle polemiche sulla penalità a Verstappen©  sutton-images.com

Il direttore di gara della Formula 1 giustifica la penalità inflitta al pilota Red Bull al GP degli USA

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Francesco Colla

27.10.2017 17:21

Era prevedibile: la penalità inflitta a Max Verstappen in occasione del sorpasso ai danni di Kimi Raikkonen al GP degli Stati Uniti ha portato con sé degli strascichi polemici. Sophie, madre del pilota Red Bull, si era immediatamente schierata dalla parte del proprio cucciolo, difeso anche da autorevoli commentatori quali Mario Andretti e Nico Rosberg. 

E il talentuoso Max, cui perlomeno è stata evitata la pantomima del podio strappato toccata a Vettel giusto un anno fa in Messico, nell'adrenalinico post gara di Austin aveva dato dell'idiota (e, ben più grave, del "mongolo") a chiunque fosse il responsabile della penalità. Una decisione che "uccide lo sport". Verstappen ha in seguito pubblicato scuse formali attraverso il suo profilo Instagram (vedi sotto), in cui definisce inappropriato il proprio linguaggio. 

Sulla questione è dunque intervenuto Charlie Whiting, il direttor gara della Formula 1. “Le accuse di incoerenza sono senza fondamento – ha spiegato Whiting – poiché c’è stato un solo caso in cui un pilota ha chiaramente avuto un vantaggio, ed è quello che è stato penalizzato”.

Il regolamento al riguardo parla chiaro (qui l’approfondimento) e Whiting spiega: “Abbiamo a disposizione tempi sul giro, settori e mini ed è semplice capire se un pilota ha acquisito un vantaggio da una manovra che lo ha visto mettere le quattro ruote fuori pista. E’ un’analisi che facciamo ogni volta che viene registrata un’escursione fuori pista, e ad Austin abbiamo valutato in particolare la curva 19. Durante le qualifiche sono stati eseguiti diversi controlli senza rilevare nulla di atipico, ed ovviamente il lavoro è proseguito in gara. Uscire dalla sede stradale non è un’infrazione a prescindere, a patto però che il pilota rientri in pista senza guadagnare un vantaggio duraturo. Questa è la definizione cruciale del regolamento sportivo che chiarisce questo caso”. 

“Ci sono stati altri casi – ha proseguito – in cui i piloti usciti di pista hanno perso tempo, o comunque non hanno avuto alcun vantaggio. Nel caso di Max la manovra ha accorciato la distanza percorsa, passando chiaramente oltre la linea bianca, e superando così un avversario. La decisione dei Commissari è stata tecnicamente facile da prendere, ma emotivamente lo è stata un po’ meno, perché tutto doveva essere deciso molto velocemente".

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