F1 Messico, analisi gara: tutto deciso in tre curve

F1 Messico, analisi gara: tutto deciso in tre curve©  sutton-images.com

Fondamentale l'episodio del via tra Vettel, Verstappen e Hamilton: ci rimette di più il ferrarista, visto che l'olandese vince la gara e l'inglese il Mondiale

Maurizio Voltini

29.10.2017 23:02

Il Gran Premio del Messico si è deciso praticamente nelle prime tre curve. Sebastian Vettel scatta bene al via, però Max Verstappen riesce a sfruttare la scia e le lunghezza del rettilineo per poter attaccare all'esterno della prima staccata, con il tedesco che mantiene l'interno. Max riesce a stare davanti, ma con Seb c'è un primo contatto che danneggia l'ala anteriore della Ferrari. 

Contemporaneamente Lewis Hamilton alle loro spalle controlla la situazione, riesce a impostare meglio curva 2 e addirittura si affianca con metà macchina a Verstappen all'uscita di curva 3. Deve però lasciarlo sfilare, solo che dietro c'è anche Vettel che gli tocca la ruota posteriore destra con l'ala. Risultato: ruota forata per Hamilton, ala definitivamente danneggiata per Vettel. Così entrambi devono passare ai box alla conclusione del primo giro, per sostituire le ruote e, sulla Ferrari, anche il musetto completo. 

Analizzeremo meglio l'episodio del via, ma sebbene anche stavolta Verstappen si sia dimostrato indubbiamente aggressivo, tuttavia non vediamo (né l'ha visto la direzione gara) nulla di scorretto o improprio nella sua azione: non ha chiuso o altro. E che pure i piloti non in lizza per il mondiale abbiano il diritto (se non addirittura il dovere, nei confronti del team) di lottare per la propria posizione, l'ha dimostrato Alonso nel contrastare la rimonta di Hamilton: una lotta bellissima e sportiva, in cui Lewis si è fatto trascinare al di là delle considerazioni di campionato. L'inglese non ci sta mai a perdere gli scontri diretti, è una sua caratteristica non certo negativa di per sé, e l'ha dimostrato nel tener giù all'esterno di curva 4 nel sorpasso per il 9° posto finale, seppur da doppiato. 

Hamilton e Alonso si sono sfiorati e toccati più volte, ma senza veri danni. Purtroppo a Vettel non è andata allo stesso modo al via, quando sarebbero bastati pochi centimetri per restare in gioco per la vittoria. Seb è poi stato autore di una grande rimonta (bello nel suo caso il duello con Felipe Massa) che l'ha visto sfruttare ottimamente le soft montate dopo 1 giro e poi le ultrasoft, giungendo infine 4°. Il fatto però è che ora è a rischio pure il 2° nel Mondiale, dato che Bottas si è portato a soli 15 punti. 

Da parte sua, Kimi Raikkonen ha pagato ancor più cara di Vettel la lunghezza del rettilineo, dopo la partenza: molti hanno sfruttato la sua scia e così è sfilato solo 9° al primo giro. Poi però ha recuperato, ha sfruttato bene la virtual safety car per Brendon Hartley fermatosi con il motore in fiamme, e ha consolidato in gara il 3° posto finale. Gara onesta anche se fuori dai riflettori, come del resto è stato anche per Verstappen e Bottas che hanno corso "da soli". 

Anche stavolta è stata combattuta la gara tra gli inseguitori. E ancora una volta ottima prestazione degli alfieri Force India, con Esteban Ocon ottimo 5° e Sergio Perez 7°: un risultato che assicura matematicamente alla squadra il 4° posto nella classifica Costruttori. Magari questo permetterà di lasciare liberi i due di lottare, per il 7° posto tra i piloti. Tra loro finisce un altrettanto bravo Lance Stroll: il canadese fa vedere che non ha solo i soldi dalla sua parte, riuscendo a sfruttare bene pure lui la VSC e arrivando inoltre a insidiare sul finire il quinto posto di Ocon. Grande gara quando invece Felipe Massa ha un po' penato dopo una foratura iniziale, concludendo alle spalle di Magnussen, Hamilton e Alonso; pure il danese è stato autore di una gara positiva, finendo 8° dopo le scarse prestazioni Haas in prova. 

Un buon risultato sembrava alla portata anche di Nico Hulkenberg, ma lui e altri sono stati vittima di problemi di affidabilità da parte dei motori Renault: solo Verstappen e Gasly sono arrivati al traguardo tra i motorizzati dai francesi. Il primo è stato Daniel Ricciardo (turbo) che aveva già recuperato parecchio dalla 16esima piazzola di partenza, seguito appunto da Hulkenberg (ERS, tanto che gli ingegneri gli avevano raccomandato di uscire dalla macchina saltando), quindi da Hartley (motore in fiamme) e Sainz (richiamato ai box appena si è visto che qualcosa non era a posto). Ritirato anche Marcus Ericsson quando era pure lui in zona punti, un risultato che sarebbe stato preziosissimo per lui. Ma si sa che purtroppo conta solo come si finisce sotto la bandiera a scacchi, la dura legge delle corse. 

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