Formula 1 Brasile, analisi gara: finalmente una Ferrari "normale"

Formula 1 Brasile, analisi gara: finalmente una Ferrari "normale"© sutton-images.com

In una gara senza intoppi, Vettel ottiene la vittoria e Raikkonen il podio, resistendo alla rimonta di Hamilton

Maurizio Voltini

12.11.2017 20:34

Quando sul preschieramento i meccanici Ferrari hanno "scoperchiato" la macchina di Raikkonen e hanno iniziato ad armeggiare con i computer sulla centralina, è parso di dover assistere anche stavolta ad una partenza "falsa" come in altri GP precedenti, per la Scuderia. Invece era solo un problema di telemetria, e una volta avviate le Ferrari sono riuscite finalmente a fare una gara "normale" mostrando le loro effettive possibilità. Cioè quelle di vincere.

Infatti Sebastian Vettel è scattato alla perfezione, ha portato un attacco altrettanto calibrato a Valtteri Bottas e così conquista una prima posizione che abbandonerà soltanto in occasione del cambio gomme. Anzi, pure un questo frangente è stato perfetto (grazie anche alla rapidità dei meccanici) coprendo alla grande il tentativo di undercut effettuato dal finlandese della Mercedes. Da quel momento ha sempre gestito perfettamente gomme e consumi, ottenendo una vittoria cristallina.

Da parte sua, oltre a quel tentativo in occasione del pitstop, Valtteri non è riuscito a fare nulla di più se non fare l'ombra, nonostante vi sia in gioco il secondo posto nel Mondiale Piloti: evidentemente non c'era proprio nulla da fare contro la Ferrari di oggi. Che ha brillato anche nelle mani di Kimi Raikkonen, riuscito a resistere bravamente negli ultimi quattro giri al ritorno di Lewis Hamilton che gli alitava (e sappiamo che parliamo di aria rovente…) sul collo. Insomma, podio meritato per il finlandese della Ferrari dopo una gara corsa (pare) pressoché alla cieca per i problemi di telemetria.

Parlando della grande rimonta di Lewis Hamilton, va tuttavia evidenziato come la scelta Mercedes di partire dalla pitlane anziché dall'ultima fila sia stata opportuna e favorevole: ciò ha permesso di sostituire praticamente tutto il sostituibile sulla W08, motore incluso (e questo lo avvantaggerà anche al prossimo GP), di assettarla esclusivamente per la gara e di evitare i pasticci del via. Pasticci che infatti ci sono stati: di questi parleremo a parte, anche perché si aspettano ancora (al momento di scrivere) le decisioni dei commissari. In più, in questo modo Lewis ha sfruttato appieno la safety car iniziale, che ha compattato tutto il gruppo quando lui era già 14° e gli ha consentito di affrontare il restart con uno scarto dal vertice di soli 12 secondi. Ovviamente vanno guardati entrambi i piatti della bilancia, e sull'altro c'è pure il "non insignificante" fatto che alla guida c'era Lewis. Peccato quindi per quell'incidente in qualifica, ma anche questo fa parte delle corse.

Piuttosto, con la W08 che "beveva" quasi tutti in rettilineo, è stato interessante vedere la "diversa rimonta" di Daniel Ricciardo: dopo il testacoda indottogli al via, l'australiano si è guadagnato ogni singola posizione a suon di staccatone, alcune veramente da far rizzare i capelli. Azioni di guida che da sole valevano il biglietto del GP, per capirci. Peccato che proprio l'incidente iniziale gli abbia compromesso qualsiasi possibilità di andare oltre il 6° posto. Ammesso ci fosse: quando è risalito, era ormai troppo distante da Max Verstappen, tanto che da 5° l'olandese ha potuto effettuare un secondo pitstop "di sicurezza" senza rischi. Proprio il 5° di Max ha peraltro dimostrato che oggi la Red Bull non fosse particolarmente competitiva, e che di più non si poteva fare.

Parlando quindi di chi "è arrivato dietro", un plauso va alla prestazione di Felipe Massa, che ha suggellato l'ultima gara in F1 sulla pista di casa con un grandioso 7° posto (cioè, lo ricordiamo, il 1° di chi non guida per uno dei tre top team). Ben diverso dal modo in cui aveva abbandonato (momentaneamente) il circus lo scorso anno qui: meno lacrime e più sorrisi, meglio così. Un settimo posto conquistato precedendo di un'inezia gli altrettanto bravi Fernando Alonso e Sergio Perez (i tre sono racchiusi in meno di 7 decimi).

 

Meno brillante la gara delle Renault, tanto che Nico Hulkenberg deve accontentarsi di aver guadagnato 1 punto con il 10° posto, davanti a Carlos Sainz 11°. Risultato peraltro favorito dai ritiri al primo giro. Più che accettabile il 12° posto di Pierre Gasly, considerando che anche stavolta l'altra STR 12, quella di Brendon Hartley, si è dovuta ritirare e che lo stesso Gasly è rimasto senza potenza nel momento in cui ha tagliato il traguardo: vedremo come proseguirà la querelle montata già nelle prove tra Toro Rosso e Renault

LA CLASSIFICA DEL MONDIALE F1 2017


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