Analisi test Formula 1 Barcellona, day2: Vettel da… brivido

Analisi test Formula 1 Barcellona, day2: Vettel da… brivido© sutton-images.com

Una giornata polare rende poco significative le prove odierne, nelle quali comunque Vettel "batte" Bottas sia nel crono che nei giri

Maurizio Voltini

27.02.2018 19:09

Pur con il piacere di vedere Sebastian Vettel e la Ferrari davanti a tutti - ma anche il buon piazzamento di Stoffel Vandoorne e della McLaren - è meglio non indulgere nel dare valore "assoluto" ai riscontri odierni delle prove precampionato a Montmelò. La giornata è stata a dir poco polare: per gran parte del mattino le temperature ambientali sono state prossime allo zero Celsius e solo un timido sole dopo mezzogiorno ha provato a scaldare un poco l'atmosfera. Ma verso la fine si sono visti pure dei fiocchi di neve...

Di fatto i piloti hanno fatto una gran fatica a far scaldare il più possibile le gomme, ma con risultati alterni. C'è stato perfino chi è andato più forte con mescole più dure, compreso Valtteri Bottas che con le medie è riuscito ad avvicinarsi a 3 decimi a Vettel. Basti pensare che in diversi momenti c'è stato chi ha preferito entrare in pista con gomme da bagnato (non solo intermedie, ma anche full-wet) anche se questa non era umida. L'importante era girare il più possibile per collaudare i vari "sistemi" o effettuare test mirati all'aerodinamica (pieno di "rastrelli" al mattino). Le uniche prove che valeva la pena effettuare con riscontri attendibili, visto che le gomme e quindi gli assetti non riuscivano a "lavorare" abbastanza.

Va quindi sottolineato favorevolmente come anche nel computo dei giri la Ferrari abbia svettato, con 98 tornate contro le 94 della Mercedes. Meno bene la McLaren, ma per via del tempo perso con una rottura ai supporti scarichi che stava causando la "cottura" di certe zone: nulla di drammatico o di irrisolvibile, quindi nessuna preoccupazione. Anche la Red Bull ha perso tempo inizialmente per una perdita al sistema di alimentazione, pure questa risolta senza patemi. Da questo punto di vista si conferma anche oggi l'accoppiata fra Toro Rosso e Honda, che ha permesso a Pierre Gasly di completare 82 giri di pista e pure con un tempo accettabile, posizionandosi tra Renault e Williams.

Molti giri anche per la Sauber, ben 81, il cui unico inconveniente è stato un testacoda che ha fatto finire nella ghiaia Charles Leclerc al suo "debutto in società". Nulla di serio, un errore frutto della somma tra inesperienza e gomme fredde. Un episodio anzi che ci dovrebbe far capire come debba essere tutt'altro che "scontata" l'abilità dei piloti più esperti di portare al limite una macchina che ancora si deve "prendere bene in mano" perché è nuova e non affinata nel set-up, in situazioni disagevoli e in cui per di più devi tenere una prestazione altissima sul tutto il giro solo per mantenere le gomme a temperature "non inaccettabili". Basta pochissimo per spezzare questo che già definire "equilibrio" è esagerato (infatti anche Vettel è stato vittima di un errore subito dopo) e quindi si può evitare di gettare croci. Con tutto che sarebbe stato bello avere un po' più di comprensione anche nei confronti di Antonio Giovinazzi a suo tempo, dopo certi miracoli fatti in pista…

Parlando di abilità, non si può evitare di passare a parlare di uno dei protagonisti odierni, vale a dire Robert Kubica, tornato al volante in una fase ufficiale (altro che il filming day di domenica). Il polacco è stato in grado di ottenere il 7° crono, superando il compagno di team Sergey Sirotkin di poco più di 3 decimi. Facile ma anche ingeneroso e scorretto giudicare su questa base (quando i due riscontri sono stati ottenuti in condizioni di pista differenti): tuttavia quel che vorremmo considerare è piuttosto come Kubica sia arrivato a questo risultato già nel terzo run. È tale elemento che secondo noi più di altri deve far capire come lo smalto di Robert sia rimasto intatto e meriti dunque una possibilità reale di rientrare in gara.

Vedremo se questi test offriranno qualche ulteriore prova in tal senso, ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di continuare a considerare come le avverse condizioni meteo (per mercoledì è addirittura prevista neve) potrebbero rendere quasi inutili queste giornate in pista, con riscontri che potrebbero addirittura fuorviare i tecnici nel corso di una fase decisiva dello sviluppo delle nuove monoposto. Se le gomme non lavorano a dovere, men che meno lo fa la macchina nel suo complesso, e quindi come si fa a capire cosa succede davvero, cosa va meglio e cosa no? Vedremo se questo fattore inciderà nella prima parte della stagione o potrà essere recuperato nel secondo turno da martedì 6.


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