Formula 1 Australia, Perez e Ocon: liberi e determinati

Formula 1 Australia, Perez e Ocon: liberi e determinati© Force India

Obiettivo dichiarato di Checo: fare del 2018 la miglior stagione personale in Formula 1. Ocon chiamato a confermare tutto il potenziale espresso lo scorso anno. A Melbourne, VJM11 con le prime novità

Fabiano Polimeni

19 marzo 2018

Le ambizioni di molti, a ridosso dei primi tre, dovranno fare i conti con chi, il “Mondiale degli altri”, lo vince da due anni di seguito. Force India ha lavorato sotto traccia in inverno, con un progetto destinato a introdurre le novità più rilevanti dopo un avvio di stagione che dovrà essere all'insegna della solidità e, comunque, già a Melbourne vedrà alcuni aggiornamenti in arrivo. In Australia con una VJM11 collaudata e senza interrogativi residui sul miglior modo di sfruttarne il potenziale, è l'obiettivo dichiarato sin dal lancio della monoposto.

Poi c'è la sfida interna Perez-Ocon, congelata nella seconda metà dello scorso anno, libero confronto riaperto quando il risultato fondamentale per Force India, il quarto posto nel Costruttori, era ormai consolidato. Dal Gran Premio d'Australia, piloti liberi di lottare in pista per la posizione, con gli occhi addosso del team e non solo. Osservato speciale sarà Esteban Ocon, talento buono per ambire a lidi prestigiosi, c'è Mercedes nel cassetto dei sogni 2019. Sa di giocarsi molto, quest'anno, il francese: sarà la stagione più importante in carriera, ha ammesso.

Forma fisica e prestazione in qualifica saranno gli aspetti sui quali compiere un passo avanti e, quantomeno sul primo, il programma di allenamento invernale ha dato i suoi frutti: «Speriamo che tutto il duro lavoro paghi adesso in gara, dopo due mesi di campo d'allenamento sui Pirenei. Posso dire di essere nella miglior forma di sempre, sono pronto per tornare a correre. I test sono una cosa, adesso avremo le risposte vere in termini di prestazioni». Due macchine a punti un anno fa, qualifiche però sottotono, fuori dalla Q3 le due Force India. Un avvio al quale sarebbe seguita altra competitività durante l'anno.

Per un Ocon chiamato a mettersi in luce e confermare quanto di buono mostrato nel 2017, c'è un Perez che dice: «Voglio che questo sia il mio miglior anno in Formula 1 e voglio tornare sul podio. Nei test abbiamo visto che tutte le squadre nel gruppo di mezzo sono piuttosto vicine tra loro in termini di prestazioni, penso anche che sia inferiore il distacco dalle prime posizioni della griglia. Vedremo cos'accadrà. Melbourne è una gara che attendo per tutto l'inverno, arrivi pieno di speranze e ci sono tanti interrogativi che aspettano risposta, e arriveranno quando inizi a comprendere la tua competitività. Non è una gara tipica, è spesso imprevedibile e anche solo portarla a termine è la chiave di un buon risultato».

Albert Park che è pista dall'elevata differenza di grip tra le prime prove del venerdì e la gara, un tracciato che in apertura è molto “green” e l'evoluzione dell'asfalto condiziona il comportamento delle gomme. Pista da trazione e forti frenate, un anteriore pronto in inserimento per aggredire le curve a 90 gradi e le varianti, sono gli aspetti nei quali la monoposto deve sapersi esprimere al meglio. «E' una pista vecchia scuola, stretta e tecnica. Il segreto per un buon giro è essere pulito e preciso, perché è fatta di curve a bassa e media velocità. Mi piace pensare che potremo lottare per i punti a Melbourne, abbiamo disputato una seconda sessione di test solida e mi sento a mio agio in macchina, è molto consistente, abbiamo nuovi componenti in arrivo e speriamo rappresentino un altro salto in avanti sulle prestazioni», svela Ocon.

Haas, a Melbourne Q3 e doppia zona punti

Force India che traccia una nuova fase nel rapporto tra il pilota francese e Sergio Perez, potranno confrontarsi come consentito (in realtà le ultime gara non li hanno visti in lotta diretta) sul finire del 2017: «Come qualsiasi relazione o collaborazione in un team, attraversano delle fasi. Una di quelle necessarie alla costruzione dello spirito di squadra è la fase del conflitto. Quando la superi, allora lavori meglio insieme. Credo che sia questa la fase che vivono attualmente. Dovevano capirsi a vicenda e attraversare quella fase, adesso non vediamo l'ora di lavorare come un team, ancor più forte che in passato», l'auspicio di Otmar Szafnauer.


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