Formula 1 Australia: Raikkonen e Alonso, team radio d'autore

Formula 1 Australia: Raikkonen e Alonso, team radio d'autore© sutton-images.com
Il primo atto del mondiale 2018 conferma Kimi e Fernando tra i più interessanti protagonisti dei colloqui via radio. I dubbi di Hamilton e le necessità di conservazione Mercedes, tra i passaggi da registrare a Melbourne

Fabiano Polimeni

28.03.2018 15:16

Raikkonen e Alonso, due garanzie. Aprono il mondiale con un'Australia da segno più, aprono regalando più di una prestazione convincente. E regalano team radio d'autore. Già dalle libere 1, quando Kimi interroga il muretto: «Dov'è la mia pitboard? Non dovrebbe essere troppo difficile esporla». La buona, vecchia, cara, tabella, preferita alla miriade di info sul volante. Una compagnia che cerca anche nelle libere 3: «Manca ancora la pitboard!». Pignolo.

E costante nelle prime battute di gara, quando regge il tentativo di allungo di Hamilton nel primo stint. I 3” di margine costruiti da Lewis richiedono uno sforzo per essere ridotti: giro 12, dal muretto Ferrari: «Prova a chiudere, prova a chiudere». Voleva dire tenersi buona la carta dell'undercut e obbligare Mercedes a coprire la mossa. Accadrà, al giro 19 e 20. E Hamilton, avvisato del pit di Raikkonen, prova a indicare al box come lo stint potrebbe anche allungarsi: «Le gomme sono ancora buone però». Serve coprire la mossa Ferrari e l'ingegnere di pista richiama Lewis: «Ok, messaggio ricevuto, però: box box».

Prima, altri confronti a distanza, via radio. «Mode 7 e Overtake, se ti serve. DRS attivo», il box Red Bull a Verstappen, al giro 3. Magnussen però resta preda fuori portata. Le gomme posteriori surriscaldate non sono un problema del solo Max, anche in Williams Stroll sottolinea il sovrasterzo, dal muretto gli ricordano che non è l'unico problema da fronteggiare: «Leclerc si sta avvicinando, eh...»

«Ok, ma ho tantissime difficoltà con il sovrasterzo». Passerà, Leclerc prima del sovrasterzo, alla ripartenza dopo la Safety Car.

Perle di inizio gran premio firmate Fernando Alonso. Serviva trovare altro repertorio, con l'uscita di scena del più prolifico degli argomenti: Honda. Così, all'ingegnere di pista, che gli indica Verstappen davanti a Sainz, dopo il testacoda. «Ok, alza un po' la voce perché sarà una gara lunga e stai già perdendo le forze».

«Amico, sono qui a correre con te, le forze sono ancora alte, andiamo!». Andranno a capitalizzare gli eventi, un quinto posto per ricominciare. «Ben fatto ragazzi, sono molto fiero, è stato un lungo inverno, lunghe stagioni alle spalle ma adesso possiamo lottare, possiamo lottare!», il ringraziamento di Fernando nel giro di rientro a fine gara.

Merita una parentesi a sé il conciliabolo tra Hamilton e il muretto box, dal giro 20 in poi. «Vettel è ancora dentro la nostra finestra della safety car di 1”», lo avvisano. Simulazione di uno scenario che si scoprirà superato, un problema del software che analizza la gara in tempo reale per indicare le possibili opzioni strategiche da coprire. Costerà la gara, con il decisivo contributo di Vettel nella fase sotto VSC. Al giro 23, dopo il pit-stop, Kimi non la prende esattamente bene, la notizia di uno stint più lungo di Vettel.

«Ci serve un po' di passo in più Kimi, Seb sta girando in 28”5»

«Non si è ancora fermato?», chiede Raikkonen.

«Non ancora, non ancora»

«Oh ca**o, non dirmelo ora».

«Va bene Kimi, va bene, il target è 28”5».

Va tutt'altro che bene per Hamilton. Vettel gli spunta davanti dopo il pit e Lewis si interroga: «Cos'è successo ragazzi? Cos'è successo, è stato un mio errore, avrei dovuto girare più veloce?»

«Negativo. Pensavamo di essere al sicuro ma c'è stato ovviamente qualcosa che è andato storto».

Altra gara per Valtteri Bottas. Dopo il gran premio si scopre, parole di Toto Wolff, come le rimonte non siano più così agevoli anche se guidi una Mercedes. Eppure, nel pieno della lotta, al giro 29, l'ingegnere di pista avvisa Valtteri: «Solo per ricordarti che le macchine davanti a te hanno tutte motori Renault, ci aspettiamo un delta di velocità più grande». Aspettative non concretizzate.

Davanti, Hamilton cerca di riprendersi il primato, deve però fare i conti con la necessità di gestire la power unit: «Sono molto più veloce»

«Ok, copy. Lewis, stiamo superando le temperature sulla power unit, dobbiamo iniziare a fare lift and coast»

«Mi serve spingere al limite proprio ora». Il via libera arriva, invece, su una mappatura evidentemente meno estrema, prestazione bilanciata con la tenuta e al giro 39, dal muretto: «Se ti serve tutto dalla power unit, puoi usare la mappatura Strat-14. E' una mappatura sostenibile». Pochi giri però, perché al 42° passaggio è ancora un dover fare lift and coast in frenata per abbassare le temperature d'esercizio.

Vane speranze saranno, a fine gara, quelle di Red Bull. Al giro 39, dicono a Ricciardo, in lotta con Raikkonen: «Il passo è buono, farà degli errori, lo sappiamo. Gira pulito e continua a tenerlo sotto pressione». Kimi non commette mezza sbavatura e il podio lo porta a casa senza problemi. Impressioni in bagarre con la Ferrari? «Quanto pensi di essere più veloce?» chiedono dal muretto.

«Difficile dirlo, senza dubbio un pochi decimi».


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