Formula 1: Williams, il piano Liberty per sopravvivere

Formula 1: Williams, il piano Liberty per sopravvivere© sutton-images.com
La necessità che il budget cap diventi effettivo e si attui la redistribuzione dei profitti sono due necessità improrogabili per la sopravvivenza, ammette Claire Williams

Fabiano Polimeni

19.04.2018 09:45

Le notizie migliori non arrivano certo dalla pista. Risultati negativi oltre ogni misura per Williams, un avvio da fanalino di coda, mitigato dalle sensazioni – almeno quelle positive – di Sergey Sirotkin dopo la gara in Cina: «Il passo complessivo si avvicina molto di più. Restano ancora piccole cose sulle quali intervenire, dalla posizione nella quale siamo possiamo ancora sfruttarle meglio. Non voglio promettere nulla ma è piuttosto ovvio che stiamo compiendo dei passi in avanti», ha raccontato dopo il 15° posto di Shanghai.

Se lo scenario legato alle prestazioni non conforta, quello societario ha assoluto bisogno che si concretizzi il limite di spesa, parte delle cinque aree di intervento prospettate da Liberty Media alle squadre in Bahrain, insieme alla più equa redistribuzione dei proventi. Ne va della sopravvivenza del team, Claire Williams non ne fa un mistero: «Visto dalla mia prospettiva, se non attuassimo il limite ai costi, la Williams chiuderebbe. L'intera compagnia. Siamo molto fortunati, sono molto positiva sull'incontro avuto, però ci sono ancora alcuni molto critici e negativi. Siamo fortunati che sia una formula che per noi funziona, penso dimostri che il nostro team, prestazioni in pista a parte, è un buon modello di come dovrebbe operare una scuderia in Formula 1», racconta in un'intervista a RaceFans.

Limitare i costi vorrà dire, per i grandi team, incidere sul budget disponibile - si discute di un tetto a 150 milioni di dollari - per affrontare una stagione, con l'effetto di un ridimensionamento d'organico che taglierà molti posti di lavoro. Soglie che non porterebbero sacrifici in casa Williams, a sperare in un confronto su un piano più equilibrato.

La riorganizzazione, tuttavia, non può attuarsi in modo improvviso, da una stagione all'altra, Toto Wolff è stato lapidario a tal proposito. Se budget cap sarà, dovrà attuarsi progressivamente. «Sono soddisfatta che le proposte arrivino adesso, non sono mai stata d'accordo con chi dice “E' troppo poco, è troppo tardi”. Amiamo quel che facciamo ma ci sono troppe persone che provano a demolire la Formula 1, a essere negativi», prosegue Claire Williams.

Parliamo delle cose positive, che sono tante. L'annuncio, la proposta stilata, credo siano le cose giuste per il nostro sport, devono esserlo. Credo continueremo a lottare fino al 2021, quando potremo trarre vantaggio dalla nuova situazione e spero che i protagonisti su e giù per il paddock non provino a mettere a rischio tutto ciò, perché dobbiamo proteggere squadre come la nostra.

Non conosco i numeri esatti, certamente sarà difficile per le squadre ristrutturare e riorganizzarsi, ovviamente il pensiero di qualcuno che perderà il lavoro quale risultato non è qualcosa che accogliamo favorevolmente. Fa male dirlo, ma a volte devi guardare il quadro complessivo per il bene dello sport».


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