Formula 1 Baku, Red Bull: una gara autoscontro caotica e sconfortante

Formula 1 Baku, Red Bull: una gara autoscontro caotica e sconfortante© sutton-images.com

Verstappen e Ricciardo in Azerbaijan hanno giocato all'autoscontro con il risultato di autoeliminarsi: chieste scuse pubbliche dal team

Maurizio Voltini

30.04.2018 10:57

Quella tra Daniel Ricciardo e Max Verstappen nella gara di Baku è stata ben di più di una scaramuccia: fra traiettorie difensive da "rinuncia cronometrica", staccate a filo muretti, ruotate, strategie ambigue e così via, i due alfieri Red Bull non si sono risparmiati e hanno spesso guidato "sopra le righe" in un modo esagerato e che, almeno all'apparenza, probabilmente non avrebbero adottato con altri avversari. Sappiamo che il primo "nemico" in pista è il compagno di squadra, ma stavolta il concetto è stato portato alle estreme conseguenze: vale a dire il ritiro per il distruttivo contatto alla staccata di curva 1 all'inizio del 40esimo giro.

Le dichiarazioni dei due piloti a fine gara sono quindi state abbastanza costernate. Così si è espresso Daniel Ricciardo: «Sicuramente è stata una gara caotica e credo che per la maggior parte sia dipeso da noi. Ho visto alcuni replay e l'unica cosa che entrambi possiamo dire è che siamo dispiaciuti per il team. Ciò che è successo è l'ultima cosa che volevamo. Abbiamo cercato di fare tutto in modo pulito e lasciarci spazio l'un l'altro, ma stavamo correndo aggressivamente e alla fine ci è costato la gara. Non parlerò dell'incidente, ma questo è stato lo scenario peggiore possibile e tutti sono piuttosto disperati. Mi scuserò personalmente con il team e ancora una volta mi dispiace che siamo tutti in questa situazione quando tutti hanno lavorato così duramente per darci una macchina così veloce».

Anche Max Verstappen evita di parlare delle responsabilità reciproche nell'incidente: «Oggi è stata davvero deludente per il team e abbiamo perso molti punti inutilmente. Non penso che dovremmo parlare di colpe, perché alla fine della giornata corriamo per una squadra e rappresentiamo molte persone, quindi quando ciò accade non è un bene per entrambi. La scia era molto forte e la nostra velocità era molto simile, quindi eravamo sempre molto vicini l'uno all'altro. Prima dell'incidente si è trattato di una gara dura ma sportiva, penso che ci siamo dati spazio, ci siamo un po' sfiorati con le ruote ma penso che nelle corse possa succedere, però non va bene com'è finita. Impareremo da questo e dobbiamo assicurarci che non accada di nuovo. Non penso che non lasciarci più gareggiare sia la via da seguire, ma naturalmente ne parleremo come squadra. Siamo sempre molto leali l'uno con l'altro e abbiamo parlato immediatamente di questo. Per ora, mi dispiace e voglio scusarmi con le persone che rappresentiamo qui e in factory».

La "posizione" ufficiale della squadra, anche nelle parole immediate di Helmut Marko, è stata quella che i proprio piloti vengono lasciati liberi di gareggiare e sta quindi alla loro "testa" e responsabilità evitare che simili cose succedano. Nel qual caso, se avviene un contatto da ritiro doppio, è colpa di entrambi perché non hanno fatto di tutto per evitarlo. Così Chris Horner: «Oggi è stata una gara davvero frustrante per la squadra. Dopo alcuni duelli duri tra i due piloti durante il Gran Premio, sfortunatamente, è arrivato il contatto con conseguente ritiro di entrambe le vetture. Ovviamente, per il team è estremamente deludente. Permettiamo ai nostri piloti di gareggiare liberamente tra di loro, cosa che hanno fatto con grande successo negli ultimi due anni. Sfortunatamente, oggi è andata così e non c'è alcuna colpa assegnata a nessuna delle due parti. È estremamente frustrante per la squadra e i piloti si sono scusati. La cosa più importante è imparare da oggi e assicurarci di evitare che si ripeta una situazione simile».

Se dal punto di vista della gestione dei piloti cambierà qualcosa, lo vedremo nelle prossime gare. Per adesso, l'unica decisione presa in merito dalla squadra è stata quella di pretendere da entrambi le scuse pubbliche nei confronti di tutti i componenti del team, anche quelli che lavorano in sede a Milton Keynes, per aver vanificato in questo modo il lavoro di tutti. È dunque anche in questa chiave che vanno lette le dichiarazioni di Ricciardo e Verstappen: vedremo se alle parole di circostanza (e anche un po' imposte) seguiranno dei fatti…


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