Formula 1, Magnussen carica Haas per il mondialino

Formula 1, Magnussen carica Haas per il mondialino© sutton-images.com

In Spagna il team torna a essere quarta forza in pista: un livello di competitività che, secondo il pilota danese, può essere replicato in tutte le gare. A Montreal il primo pacchetto di sviluppo sulla VF-18

Fabiano Polimeni

15 maggio 2018

Otto a due, il parziale del Gran Premio di Spagna in casa Haas. Sono i punti di Kevin Magnussen, in più nella graduatoria Piloti, e quelli di Romain Grosjean, in meno sulla patente. L'incidente innescato dal pilota francese al primo giro vanifica il potenziale della VF-18, tornata a respirare l'aria dei piani alti, confermandosi quarta macchina più veloce in griglia, exploit non di poco conto se sommato al fatto che, tra i contendenti alla posizione, McLaren ha introdotto una MCL33 profondamente evoluta. Sviluppi assenti in Haas, 22 punti dietro Renault, attuale quarta scuderia nel mondiale Costruttori e 21 alle spalle della McLaren.

Q3 davanti ad Alonso con Magnussen, sesto in gara ottenuto per il passo espresso (e il ritiro di Raikkonen). Se il Circuit de Catalunya era quasi una tappa attesa sulla quale far bene, viste le primissime avvisaglie di competitività avute nei test, la lotteria di Montecarlo dovrà certificare la velocità Haas su una pista diametralmente opposta. Kevin Magnussen è convinto rientri nel potenziale del team, conservare il livello di competitività espresso in Spagna: «Questo è quello per cui dovremmo essere in lotta. Siamo stati molto competitivi nell'arco del week end, siamo stati la quarta miglior macchina e credo dovremmo navigare intorno a queste posizioni a ogni fine settimana. Dobbiamo assicurarci di marcare punti, è bello essere tornato a farlo. Speriamo di poter mantenere quest'andamento. La squadra ha fatto un lavoro incredibile, so che possiamo riuscirci, dobbiamo farlo. Ho una buona macchina e questo aiuta nel creare lo slancio, è stato un week end nel quale abbiamo lottato davanti, tra i nostri rivali, ci precedono solo i tre top team».

Finito nel mirino a Baku per l'incidente con Pierre Gasly, lo accompagna la nomea (guadagnata sul campo) di pilota duro e scorretto – memorabile il battibecco con Hulkenberg lo scorso anno in Ungheria -, con il pilota danese che spiega: «Sto guadagnando esperienza, restai fuori dalla Formula 1 subito dopo la stagione d'esordio, fu difficile tornare e adesso sto creando lo slancio. Recentemente sono finito con l'avere dei problemi, talvolta ti trovi in una fase negativa e finisci con l'avere incidenti con altri piloti, ma non voglio che accada. Sento d'aver commesso alcuni piccolo errori, essere stato un po' inconsapevole ed essermi trovato in queste situazioni».

Nel mirino: I tanti perché di un GP dai due volti

La rincorsa al quarto posto sembra corrersi con una sola macchina in Haas, un altro interrogativo pesa sulle chance concrete di restare in partita fino ad Abu Dhabi: la capacità di sviluppare il progetto VF-18. In Spagna non sono arrivati aggiornamenti di sorta, come peraltro largamente anticipato dal team, se ne parlerà in Canada: «Siamo ancora indietro in classifica e quei ragazzi (McLaren; ndr) porteranno cose nuove sulla macchina in continuazione, noi introdurremo qualcosa ma non a ogni gara», prosegue Magnussen, «Avremo dei pacchetti forse una o due volte nel corso dell'anno, speriamo che siano validi. Arriverà qualcosa, credo, per Montreal e ci auguriamo ci dia qualcosa».


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