Formula 1 Montecarlo, Red Bull balla il lento

Formula 1 Montecarlo, Red Bull balla il lento© sutton-images.com

La power unit conterà molto meno che altrove e la competitività espressa nel terzo settore a Barcellona porta Ricciardo e Verstappen a coltivare speranze di vittoria. Fondamentale la qualifica, da ripetere la pole del 2016

Fabiano Polimeni

19 maggio 2018

Servirà una competitività formato 2016 per coltivare ambizioni di vittoria. Red Bull all'appuntamento con il Gran Premio di Monaco, che vuol dire prima occasione stagionale per potersi confrontare alla pari (o quasi) con Ferrari e Mercedes in qualifica. La RB14 continua a essere condizionata nelle prestazioni al sabato dall'assenza di un'efficace modalità qualifica sulla power unit Renault, Christian Horner attende che il motorista introduca un'evoluzione significativa, probabilmente dal Gran Premio del Canada. Montreal sì pista sulla quale i cavalli faranno la differenza.

Altri temi tecnici condizioneranno il week end di Montecarlo. Grip meccanico, agilità della monoposto, il ritmo perfettamente accordato nel centrare il giro buono. Passa in secondo piano il motore. Servirà partire in prima fila perché siano credibili le velleità. Nel 2016 Ricciardo ottenne la pole, un'ampissima fetta di gara in tasca, prima che al box sprecassero tutto con un pit-stop da dimenticare, come le gomme Supersoft rimaste nel retro del box.

«Monaco è la mia gara preferita, perché quella che crea più eccitazione e adrenalina. La pista è folle, non voglio dire che non dovremmo correre, perché dovremmo ed è la cosa migliore di sempre, ma è da pazzi pensare che corriamo su strade così vicini ai muretti. Amo tutta l'atmosfera, c'è tanta intensità, rischio e ricompensa sono i più alti dell'anno. Speriamo abbia anche una sorta di redenzione», commenta Ricciardo con il ricordo che corre alla vittoria sfumata due stagioni fa.

Le emozioni più intense, alla guida, si sperimentano nella seconda metà del giro, per Daniel: «Il Tabaccaio e la piscina sono i passaggi che amo; curva 12, 13 e 14 sui cordoli e gran parte del secondo settore e l'inizio del terzo sono i miei preferiti». L'unicità di Monaco ha, per certi versi, un termometro "tecnico" assolutamente parziale, nelle caratteristiche del terzo settore di Barcellona. Tanto Ricciardo quanto Verstappen sottolineano come la Red Bull fosse molto competitiva nel T3 del Montmelò (Mercedes, ad esempio, si è espressa meglio di chiunque altro nel tratto centrale) e questo dà buoni motivi per sperare: «La cosa incoraggiante da Barcellona è che siamo stati veloci nel terzo settore, quello probabilmente più vicino per caratteristiche a Monaco, speriamo che abbia mostrato quel che possiamo fare».

E Verstappen aggiunge: «E' stato fantastico tornare sul podio a Barcellona, la macchina era molto competitiva nell'ultimo settore, prevalentemente composto da curve a bassa velocità, quel che ci serve per Monaco. Ho affrontato anche un test davvero positivo questa settimana e spero in un buon week end a Monaco se riusciremo a trovare il giusto assetto. Non ci sono lunghi rettilinei, dovrebbe essere una buona pista per noi; è sì molto impegnativa, ma sarà più divertente sapendo che abbiamo la possibilità di ottenere un buon risultato».


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