F1 Montecarlo, analisi qualifiche: Ricciardo, un record calibrato

F1 Montecarlo, analisi qualifiche: Ricciardo, un record calibrato© sutton-images.com

L'australiano è velocissimo e non cade in eccessi: pole e record, senza ricorrere al secondo run. Mentre Vettel recupera sul finale

Maurizio Voltini

26 maggio 2018

Qualifiche tiratissime e spettacolari quelle viste a Montecarlo, dato che tutti sapevano come il risultato della gara dipenderà quasi direttamente da quello in partenza. Una situazione tesa in cui invece con (molto) relativa tranquillità ha giganteggiato Daniel Ricciardo. L'australiano è stato velocissimo senza eccedere, ottenendo subito nel primo run in Q3 il tempo che gli è valso la pole position: un 1'10"810 che è il giro più veloce di sempre su questo tracciato, oltre ad essere l'unico sotto 1'11". Non è stato nemmeno necessario continuare a tirare nel tentativo finale, preservando così la macchina da qualsiasi rischio. Questo dopo aver svettato anche in tutte le sessioni di prove libere.

Se abbiamo puntualizzato ripetutamente la mancanza di errori da parte di Ricciardo, è perché invece una distrazione disastrosa ha tolto di scena l'avversario più accreditato nella lotta alla pole position. Parliamo ovviamente di Max Verstappen che nell'urto in FP3 si è giocato tutto. Va detto che anche la squadra ci ha messo "del suo", quando hanno azzardato la possibilità di sistemare la RB14 numero 33 senza sostituire il cambio, nonostante l'urto anche al retrotreno, cercando di risparmiare tempo (con le qualifiche imminenti) e anche di evitare la penalizzazione in griglia. Invece appena è stata possibile una verifica più seria, si è riscontrato un danneggiamento: ma a quel punto era troppo tardi per riuscire in tempo a sostituire l'elemento. Così Max dovrà partire ultimo. Insomma, chi troppo vuole…

Di questa situazione ne ha approfittato Sebastian Vettel, che ha risposto con determinazione all'ottimo giro di Lewis Hamilton che inizialmente aveva posto davanti l'inglese per 2 millesimi. Il tedesco nel secondo run ha conquistato la seconda posizione a 229 millesimi da Ricciardo e per 193 su Hamilton: una prima fila che vale oro perché gli potrà permettere di giocarsi al meglio le possibilità strategiche in gara domani. Che non sono nulle, anzi. Mentre Lewis dovrà guardarsi anche da Kimi Raikkonen, al quale non è riuscito l'exploit dello scorso anno ma è pur sempre a soli 34 ms dalla Mercedes più avanti. Mentre stavolta Valtteri Bottas deve accontentarsi di un modesto 5° posto a 209 ms dal compagno di squadra, anche lui forse un po' avvilito da un errore in FP3 in cui ha danneggiato inutilmente l'ala posteriore.

È al contrario ottimo il 6° conquistato da Esteban Ocon, svettato in una lotta tra "gli altri" che ha visto tutti ravvicinatissimi, con gap tra l'uno e l'altro sull'ordine dei millesimi, e che l'aveva visto "rischiare" in Q1. Fernando Alonso è a 49 ms e dimostra che nei momenti decisivi c'è, per quanto possibile; colpevolizzare Stoffel Vandoorne (12°) per non essere allo stesso livello è probabilmente un po' esagerato. In più, sulla McLaren del belga sarebbe stato riscontrato un problema subito prima delle qualifiche, che non è stato possibile sistemare in tempo. Bene anche Carlos Sainz quando invece Nico Hulkenberg non è riuscito a esprimersi sui livelli consueti (11°).

Nella sfida tra compagni di squadra, Sergio Perez è quello che demerita meno sia per la posizione (9°) sia per il distacco da Ocon contenuto in 93 ms. Bene poi Pierre Gasly, riuscito a portare la Toro Rosso in Q3, 10°. Però da un lato resta da vedere se l'obbligo di partire con le gomme delle Q2 non lo possa penalizzare rispetto a chi partirà direttamente alle sue spalle; mentre dall'altro lato non si può colpevolizzare più di tanto Brendon Hartley, sempre piuttosto veloce nelle prove libere ma ostacolato dal traffico in Q1 e così solo 16° in qualifica.

Un problema, quello del traffico, che ha colpito parecchi in Q1 causando anche situazioni di rischio o "da gestacci". Bravi Sergey Sirotkin (13°) e Charles Leclerc (14°) a guadagnare le Q2 anche se poi non sono riusciti a ricavare ancor di più da questa occasione: intendiamoci, risultato buono in assoluto, ma i due avevano fatto anche meglio in altre fasi. Fra i più penalizzati in questa fase Kevin Magnussen (19°) che però ha pagato anche i danni subìti dalla sua Haas per scordolate troppo violente. Del resto Romain Grosjean, pur arrivato in Q2, pagherà 3 posizioni in griglia per l'incidente a Barcellona, e così con il suo 18° posto al via completa la peggior prestazione pregara della Haas. Certo, la pista non è favorevole alle caratteristiche della VF-18, ma per quella che (giustamente) viene considerata la quarta forza del Mondiale…


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