Formula 1 Canada, Ricciardo: avanti il prossimo cittadino

Formula 1 Canada, Ricciardo: avanti il prossimo cittadino© sutton-images.com

Galvanizzato dal successo di Monaco, Daniel cerca conferme a Montreal per recuperare terreno su Hamilton e Vettel. Verstappen deve cancellare l'errore di Montecarlo e rifarsi del ritiro di un anno fa

Fabiano Polimeni

01.06.2018 14:16

I lunghi rettilinei del circuito Gilles Villeuve rischiano di trarre in inganno. Pista solo da motore, Montreal? La potenza incide sui quattro lunghi rettilinei. C'è, però, altro. E sono punti sui quali Red Bull spera di recuperare parte del divario che pagherà sul fronte power unit: trazione e frenata. Renault introdurrà un esemplare evoluto, potrebbe essere utilizzato su entrambe le monoposto o condurre un esame dei progressi su un'unica macchina, visto il diverso numero di elementi finora impiegati in stagione da Ricciardo e Verstappen.

Monaco ha confermato come la RB14 si esalti in uscita curva, nello sviluppo della trazione. Conterà tantissimo anche in Canada, sui due tornantini nel primo e nel terzo settore. Come sarà fondamentale la fase di staccata e l'equilibrio nel salto sui cordoli. Il compromesso al ribasso al quale potrebbe essere costretto il team per non perdere troppo sui rettilinei, sta nello scaricare le ali: una soluzione il cui impatto sulla gestione delle gomme e la stabilità in frenata andrà quantificato nelle libere.

Il team arriva sulle ali della competitiva che non solo ha portato Ricciardo al trionfo a Montecarlo, ma avrebbe consentito anche a Max Verstappen di battagliare per un arrivo a podio, se non avesse sprecato tutto nelle libere 3, l'olandese.

«Ho appena assimilato la vittoria nel Gran Premio di Monaco, tagliare il traguardo dopo una gara così difficile è una sensazione incredibile. Adesso c'è il mio nome nell'albo d'oro ed è una bella sensazione vincere la gara più iconica che c'è in Formula 1. E' fantastico puntare dritti a un altro circuito cittadino che amo, senza dubbio si tratta di una delle gare preferite dell'anno, sia per le caratteristiche della pista che per la città in sé. I risultati in passato sono stati vari, qui ho vinto la prima gara nel 2014 e ottenuto un podio lo scorso anno», racconta Ricciardo.

Un anno fa il gap in qualifica dalla pole position fu di 1” con Max Verstappen, 7 decimi da Sebastian Vettel, secondo. Risultato al sabato che conta infinitamente meno rispetto a Monaco e un passo gara competitivo può aprire scenari interessanti anche partendo dalla seconda fila, a condizione di avere ritmo e velocità per provare un attacco. Oppure, una gestione della gomma particolarmente efficace, come ha dimostrato poter fare Red Bull sulle Hypersoft nel gran premio alle spalle: «Ci sono alcuni aggiornamenti in arrivo, avremo ancora la gomma Hypersoft, il telaio si sta comportando bene, quindi dovremmo essere a posto. Speriamo di correre un altro week end competitivo e iniziare a inseguire i leader del campionato», aggiunge Daniel. Una partita a tre che Lewis Hamilton ritiene già pienamente in essere

Poi c'è Max Verstappen, in aria di podio nel GP del Canada di un anno fa, dopo il contatto con Vettel in curva 1 in partenza. Un ritmo competitivo interrotto dal cedimento della power unit. Max deve battere un colpo, la bella rimonta prodotta a Montecarlo non cancella i punti, gli ennesimi, persi. E con questo Ricciardo urge innalzare competitività e, soprattutto, solidità. «Nel 2017 la corsa finì con una delusione, dovetti ritirarmi dopo appena 10 giri con un problema tecnico. La macchina che abbiamo adesso dovrebbe andar bene a Montreal, spero di ottenere un risultato importante e rifarmi dello scorso anno», spiega Verstappen.

«Di tutto il circuito Gilles Villeneuve, l'ultima chicane è quella davvero importante da azzeccare. Arrivi a una tale velocità che quando attacchi il punto distaccata i freni possono essere un po' freddi e devi prestare attenzione a ogni giro. La staccata di prepara anche per l'uscita, dove vai vicinissimo al muro ed è importante non toccarlo perché puoi danneggiare il cerchio: un millimetro o un centimetro, non fa differenza, basta non toccare il muro».

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